Nel centro di Pisa, lo scorso 23 Febbraio, gli agenti delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno caricato alcuni partecipanti di un corteo studentesco pro Palestina che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri. I poliziotti hanno manganellato gli studenti che stavano cercando di oltrepassare lo sbarramento. In seguito a questo evento, ci sono state due reazioni degne di nota alle manganellate agli studenti di Pisa che manifestavano per il cessate a fuoco a Gaza: c’è stata la reazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, secondo cui i manganelli sui ragazzi sono un fallimento. E c’è stato il silenzio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“La riforma costituzionale proposta dal governo alzerà il volume del silenzio e abbasserà quello delle parole”. Quindi, se si ridimensione un potere dello Stato, per logica, un altro ne acquisirà di più. Utilizzando altre partole, se si riduci il potere di Sergio Mattarella, aumenta il potere di Giorgia Meloni.
Infatti, il punto centrale nella riforma costituzionale proposta da Giorgia Meloni, sta proprio nella riduzione dei poteri del Capo dello Stato. Che non potrà più indicare il premier dopo le consultazioni, mentre dovrà solo limitarsi a conferirgli l’incarico. Che, in caso di crisi, potrà affidare il nuovo incarico solo al premier dimissionario o a un altro esponente della medesima maggioranza. E che non avrà più la facoltà di nominare senatori a vita a sua discrezione.
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