Giornata internazionale della lingua madre: cos’è e come è nata
Un tragico evento ha fatto nascere l’esigenza di istituire la Giornata internazionale della lingua madre, per poter celebrare la diversità linguistica e culturale che, nel nostro mondo sempre più globalizzato, bisogna proteggere e preservare
Oggi, 21 Febbraio, si festeggia la Giornata internazionale della lingua madre. Tale giornata è stata istituita dall’UNESCO nel 1999, per celebrare il madrelingua, il multilinguismo e la diversità linguistica e culturale. L’esigenza dietro a ciò, nasce da un tragico evento avvenuto il 21 Febbraio del 1952. Quel giorno, infatti, alcuni studenti bengalesi che frequentavano l’Università di Dacca furono uccisi dalla polizia del Pakistan, che all’epoca comprendeva anche l’attuale Bangladesh, durante una protesta che aveva come fine il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale. Solo nel 2007, verrà riconosciuta ufficialmente dall’Assemblea Generale dell’ONU.
Per celebrare al meglio tale ricorrenza, il Patto per l’Autonomia attivo in Friuli Venezia Giulia, propone sulla sua pagina Facebook la visione di interviste e interventi di voci appartenenti al mondo culturale, sportivo, economico e politico della regione. Questa iniziativa non va assolutamente sottovaluta, considerando che nel Friuli la diversità linguistica è un vero e proprio patrimonio culturale:Le diversità linguistiche sono un patrimonio culturale. In Friuli Venezia Giulia, infatti, sono ben 4 lingue ufficialmente riconosciute: l’ italiano; il friiuliano, lo sloveno e il tedesco.
Eco quindi gli ospiti che si susseguiranno l’uno dopo l’altro sulla pagina Facebook de “Il patto per l’Autonomia”.
- Aleksandra Devetak, docente e operatrice culturale che si impegna per infondere curiosità a coloro che seguono i suoi corsi di sloveno, cercando di far riscoprire loro le radici della nostra storia. Apprezzare la propria lingua madre, inoltre, significa anche avvicinarsi alle altre lingue.
- Augusto Petris. A definire il ricco mosaico linguistico e culturale regionale contribuiscono le comunità germanofone presenti a Sauris/Zahre, Timau/Tischlbong, Sappada/Plodn e nella Valcanale/Kanaltal, nei Comuni di Pontebba, Malborghetto-Valbruna e Tarvisio. Da Sauris la testimonianza di Augusto Petris, già amministratore comunale.
- Romano Benet, alpinista, con la moglie Nives Meroi ha scalato le montagne più alte della terra. È certo dell’importanza di curare le proprie radici anche attraverso l’utilizzo della propria lingua madre, in una prospettiva di dialogo e confronto con tutti.
- Ulderica Da Pozzo, fotografa professionista, carnica, è convinta del fatto che la lingua madre sia piena di sfumature diverse, come la terra in cui siamo cresciuti. Parlare nella lingua madre significa riconoscere la nostra Storia
E poi ancora:
- Igor Gabrovec, segretario regionale della Slovenska skupnost;
- Franco Giordani, cantautore e scrittore;
- Daria Miani, maestra e operatrice culturale;
- Giannola Nonino, imprenditrice;
- Daniel Samba, “il furlan piturât di neri”
In un mondo sempre più globalizzato come il nostro, se da un lato ha creato l’illusione di un‘identità cosmopolita che riesca a travalcare ogni barriera; dall’altro ha fatto si che le diversità che contraddistinguono ogni cultura vengano percepite come come immediatezza. Una diversità che passa prima di tutto attraverso la lingua, in quanto forma di comunicazione più usata ed efficace, le cui caratteristiche influenzano il nostro di pensare, di relazionarci con gli altri e di stare al mondo.
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