Giovanni Amighetti e gli “Incontri sul palco” con la musica – intervista
Abbiamo intervistato Giovanni Amighetti, maestro, produttore e compositore. Ideatore di AHYMÉ, Festival di musica e integrazione
Il maestro Giovanni Amighetti, produttore e compositore, è ideatore di di AHYMÉ, Festival dedicato alla musica che incontra l’interculturalità. A causa della pandemia, l’edizione 2020 si è svolta senza pubblico presso il Teatro Asioli di Correggio.
AHYMÉ è una sorta di laboratorio musicale e creativo, raccontato in un docu-film dal titolo “Incontri Sul Palco” di Luca Fabbri, con le illustrazioni di Christian Galli. Noi di Zon.it abbiamo intervistato Giovanni Amighetti per conoscere inediti retroscena e le sensazioni nascoste dietro questo nobile progetto che unisce musica ed integrazione.
Intervista a Giovanni Amighetti
“Incontri sul palco” è il docufilm diretto da Luca Fabbri che racconta l’edizione 2020 dell’ AHYMÉ Festival, di cui lei è ideatore insieme a Bessou GnalyWoh. Ci racconta gli umori e le emozioni provate?
Parliamo di un Festival interculturale, quindi si occupa di musica internazionale, con un focus sull’Africa soprattutto. Una sperimentazione creativa già di per sé entusiasmante. L’edizione 2020 era bloccata sui viaggi per il discorso Covid, così abbiamo pensato di riorganizzare una buona parte dell’evento in una giornata al Teatro Asioli di Correggio. L’atmosfera era calda, piacevole. Significava fare comunque musica in un periodo in cui era tutto in stallo.
Non vi siete sentiti soli all’interno di un teatro completamente vuoto?
Direi di no. Poiché il “poter fare” ha prevalso sul resto. Non si è trattato di ritrovarsi su di un palco e fare uno spettacolo qualsiasi, piuttosto calcarlo e creare qualcosa. Devo dire inoltre che il nostro pubblico sono stati i tecnici stessi. Forse il ricordo più irreale che ho è l’esterno del teatro, privo di qualsivoglia rumore, deserto. Del resto abbiamo registrato quando ancora era in atto il coprifuoco.
In termini di risonanza e di ritorno che difficoltà avete avuto nel suonare in un teatro privo di pubblico?
Non essendoci gli spettatori, mancava una parte di assorbimento del suono. Tanto è vero che non è stato necessario installare un impianto audio per il pubblico, ma soltanto quello per noi musicisti. Una situazione del tutto diversa in cui è sicuramente mancato il confronto diretto tra artista e ascoltatore.
Andantino con Brio è il brano creato e registrato da lei (pianoforte) con Moreno Conficconi (clarinetto) e Angela Benelli (violino) estratto dal docufilm “Incontri sul palco”. Un componimento contemporaneo, che si serve anche dell’improvvisazione. Un’esperienza che rifarebbe?
Dal mio punto di vista, la realizzazione di questo brano, rappresenta una delle emozioni più forti che ho vissuto nel corso del Festival. Abbiamo creato musica sul palco, impostazione che si segue nel free jazz, seguendo comunque delle regole. In questo caso ho tenuto una struttura con una parte centrale suonata al piano che ha dato guida e direzione all’intero componimento. Tra noi tre si è creata una buona alchimia ed è un’esperienza che ho già testato, mi piace fare e rifarò sicuramente.
Aremu è il brano eseguito da Francesca della Monaca, accompagnata da lei al piano e dal compianto Daniele Durante alla chitarra, sulla nostalgia per il proprio paese d’origine. Crede che in questo senso la musica abbia un ruolo di catarsi?
Direi di sì. La musica può aiutare ad esplorare la propria sensibilità interna. In alcuni casi la musica ti conferisce un vero e proprio recupero di energie. Eseguire questo brano accompagnando Francesca della Monaca, moglie del maestro Durante, è stato per me difficile.
Il maestro Durante è scomparso in giugno. Troppo presto per riproporre Aremu in Live?
Non al momento, ci sembra presto appunto. Consideri però che ci sono diversi concerti in programma, alcuni dei quali in Germania, posticipati causa Covid. Eventi che dovrebbero tenersi il prossimo giugno, in occasione dei quali sicuramente riproporremo questo brano dal vivo.
“Incontri sul palco” è anche un progetto di rinascita che promuove la musica dal vivo post pandemia. In realtà la crisi sanitaria è ancora in corso e i teatri continuano ad essere a capienza ridotta. Cosa ne pensa? E’ favorevole all’utilizzo del Green pass?
A livello pratico più sì che no. Ovvio che possa esser visto come una sorta di limitazione, ma in termini di praticità rappresenta il biglietto d’accesso per teatri pieni e noi artisti ne abbiamo bisogno. La Certificazione verde potrebbe essere lo strumento per gestire con delle direttive precise la prossima edizione del Festival.
Come state organizzando la prossima edizione dell’Ahymè Festival con una crisi pandemica ancora in corso?
L’edizione 2021 sarà ancora piuttosto limitata, ma ci consentirà di tornare ai musicisti internazionali. Inizieremo il 19 settembre a Parma e si articolerà in otto date, facendo così tappa anche a Modena e Reggio. Il programma lo sto scrivendo proprio in questi giorni ed è in fase di aggiornamento.
Qualche anticipazione sul programma?
Tornerò a suonare con il fisarmonicista Vladimir Denissenkov che ha collaborato con De André. Avremo anche Mauro Durante, il figlio del maestro Daniele Durante. Presterà il suo contributo un pianista israeliano, Omer Klein e per la musica africana Petit Solo Djabate. Avremo Valerio Bruno “Combass” che è uno dei tre fondatori di Après La Classe.
Verrà registrato un nuovo Docu-film?
Sul genere di “Incontri sul palco” no, quello era ricondotto alle limitazioni da Covid. Nel 2022 però, emergenza sanitaria permettendo, dovrebbe esserci un documentario dal respiro più nazionale che non si limiterà alla sola Emilia-Romagna, ma abbraccerà zone più ampie.
Le esibizioni uniche di “Incontri sul palco” che sono il connubio di tecnica e di improvvisazione faranno parte di una raccolta?
L’esperienza di “Incontri sul palco”, sarà contenuta in un disco che uscirà in ottobre. Ci sarà anche il chitarrista Luca Nobis. Il nome del progetto è Play@Esagono, dallo studio in cui sono stati registrati appunto questi incontri sonori. Ci saranno però anche situazioni inedite, diverse collaborazioni come quella con Fiorenzo Tassinari degli Extraliscio.
Altre produzioni in arrivo?
Franco Mussida, chitarrista della PFM, uscirà entro fine anno con il suo disco. Per quanto riguarda Daniele Durante, avevamo una produzione in corso pensata per i concerti internazionali, un discorso che comunque uscirà entro ottobre. Le racconto inoltre della cantautrice ivoriana Proudence che ha pubblicato il brano Heritage, di cui consiglio l’ascolto.
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