Giovanni Ciacci al GFVip: “Sono sieropositivo e racconterò la mia storia”
Giovanni Ciacci protagonista della prossima edizione del GFVip: "Sono sieropositivo e racconterò la mia storia"
Giovanni Ciacci protagonista della prossima edizione del GFVip: “Sono sieropositivo e racconterò la mia storia”
Alfonso Signorini ha confermato come concorrente ufficiale della nuova edizione del Grande Fratello Vip, il conduttore Giovanni Ciacci. Il suo obiettivo? Dopo aver scoperto di essere sieropositivo, entrerà nella casa più spiata d’Italia per aiutare a scardinare il tabù dell’HIV.
Prima di oggi nessuno sapeva della sua malattia, ma in occasione della conferma come concorrente del GFVip, Ciacci ha annunciato la sua sieropositività. “Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è ancora oggi un grande stigma sociale. Eppure oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con grande chiarezza. Come occorre dire che l’hic riguarda tutti, al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno”, ha raccontato.
Giovanni Ciacci, quindi, al GFVip si farà portavoce di un’importante messaggio sociale per l’inclusività. Racconterà così significa essere sieropositivi oggi, una condizione sicuramente diversa rispetto a 20 anni fa. Farà chiarezza sulla malattia e cercherà di far capire che oggi essere sieropositivi non significa andare incontro alla morte o ad una vita riservata. Queste le sue parole al settimanale Chi:
Oggi, con le cure, il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non vuole o non può curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività, magari in Aids conclamato. Ecco, in questi casi è difficile intervenire sulla malattia con successo. Essere prevenuti verso i sieropositivi non ha più senso. Non abbiamo più il virus dell’Hiv nel sangue. Non è più rintracciabile. Sa cosa significa questo? Significa che possiamo fare una vita come quella di qualsiasi altra persona. Possiamo avere figli senza trasmettere loro la sieropositività. Possiamo fare l’amore con il nostro compagno o la nostra compagna senza preservativo, perché non trasmettiamo più nulla. Se mi tagliassi le vene e tu entrassi in contatto con il mio sangue non ti accadrebbe nulla, semplicemente perché nel mio sangue il virus non c’è. C’è nella mia mappatura genetica, c’è se sospendo le cure, ma se mi curo non corro alcun rischio. […] Meglio non ammalarsi, è chiaro. Ma se ci si ammala non è la fine del mondo. Si può vivere bene lo stesso“.
Giovanni Ciacci, inoltre, ha raccontato anche di un grave episodio discriminatorio. Una sua collega, infatti, avrebbe chiesto al direttore della rete per cui lavorava, di non farlo più lavorare perché malato. Il noto conduttore però, non si è perso d’animo. Dopo un primo momento di rabbia ha deciso di non restare in silenzio, con la determinazione di dimostrare che oggi si può fare tutto, anche lavorare in TV.
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