15 Giugno 2023 - 17:52

Giustizia: ecco cosa prevede la riforma Nordio

Ministero della Giustizia mafia Nordio

La riforma Nordio riguarderà soprattutto le nuove norme di giustizia. Sarà abrogato l’abuso d’ufficio e cambieranno le intercettazioni

Nuovo Governo, nuove regole. Ed è tempo anche di riformare la giustizia. Ecco che, quindi, il nuovo Governo di centrodestra promuove la nuova riforma Nordio, che si forgia di un pacchetto totalmente nuovo. I punti salienti sono l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, la modifica del reato di traffico d’influenze illecite, la riforma delle intercettazioni per rafforzare la privacy dei terzi, l’intervento sulle misure cautelari per garantire maggior contraddittorio tra le parti.

Secondo l’esclusiva targata Il Foglio, la riforma Nordio sarà discussa al pre-consiglio dei Ministri di questa mattina, prima del CDM che dovrebbe tenersi domani pomeriggio. L’abolizione del reato d’ufficio è motivata in primis facendo riferimento agli scarsissimi risultati prodotti dal reato sul piano giudiziario.
Il numero complessivo delle condanne assomma nel 2021 a 18 casi in dibattimento di primo grado (passibili anche di riforma in appello o in cassazione), a riprova che l’ammontare complessivo di fatti ritenuti riconducibili alla disposizione dell’art. 323 del codice penale è ridottissimo.” si legge nella bozza.

Il testo, in ogni caso, prevede la possibilità di fare un passo indietro in caso di richieste da parte delle istituzioni europee.
Resta ferma la possibilità di valutare in prospettiva futura specifici interventi additivi volti a sanzionare, con formulazioni circoscritte e precise, condotte meritevoli di pena in forza di eventuali indicazioni di matrice euro-unitaria che dovessero sopravvenire.” cita il testo.

Il reato di traffico di influenze illecite viene meglio definito e tipizzato, anche qui per andare incontro alle numerose richieste giunte dagli amministratori locali. Ecco anche il motivo per cui aumenteranno quasi sicuramente le pene, da un anno e sei mesi a quattro anni e sei mesi.

Ma qual è lo scopo di queste modifiche? Scopriamolo insieme.

Il perché delle modifiche alla Giustizia con la riforma Nordio

Il motivo delle modifiche della riforma Nordio è presto spiegato. Le modifiche “hanno lo scopo di rafforzare la tutela del terzo estraneo al procedimento rispetto alla circolazione delle comunicazioni intercettate.
Proprio in virtù di questo, è modificata la normativa che riguarda la pubblicazione delle intercettazioni.

Per questo, il Governo ha previsto che “il divieto di pubblicazione cada solo allorquando il contenuto intercettato sia ‘riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento.
La riforma amplia anche l’obbligo di vigilanza del pubblico ministero sulle modalità di redazione dei verbali delle operazioni (i cosiddetti brogliacci), in particolare il dovere del giudice di “stralciare” le intercettazioni, includendovi anche quelli “relativi a soggetti diversi dalle parti”.

Per quanto riguarda le misure cautelari si introduce il principio del contradditorio preventivo “in tutti i casi in cui, nel corso delle indagini preliminari, non risulti necessario che il provvedimento cautelare sia adottato ‘a sorpresa’. Si prevede, poi, che “il giudice per le indagini preliminari decida in formazione collegiale sull’adozione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere”.

Il punto focale, inoltre, è la modifica che limita il potere d’appello del pubblico ministero.
Si esclude che l’organo dell’accusa possa proporre appello rispetto a sentenze di proscioglimento relative a reati di contenuta gravità, che – come già avvenuto in occasione dell’introduzione della sospensione del procedimento con messa alla prova (art. 168-bis c.p.) – sono stati individuati attraverso il riferimento al catalogo dei reati per i quali l’art. 550 c.p.p. prevede la citazione diretta a giudizio.

Inappellabilità

La conclusione è che, tramite la riforma Nordio, restano quindi appellabili le decisioni di assoluzione per i reati più gravi, compresi tutti quelli contro la persona che determinano particolare allarme sociale.