Gomorra 2×07 e 2×08 – Analisi e Curiosità degli ultimi due episodi
Serata doppia per Gomorra su Sky Atlantic, esattamente come accaduto una settimana fa. Stavolta vanno in onda gli episodi sette e otto, conditi come al solito da tanto sangue, un nuovo personaggio e nuovi guai per l’Alleanza. E intanto Ilda Boccassini, napoletana, procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Milano, dichiara: “Gomorra in TV è il male, ma spinge a cambiare”
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Ancora un doppio appuntamento per Gomorra in TV, con Sky Atlantic che propone gli episodi sette e otto della serie di Stefano Sollima tratta dal romanzo best-seller di Roberto Saviano. Ancora una volta scorrerà del sangue, con più di un personaggio che uscirà di scena, e una sensazione di aver già visto in precedenza quello che abbiamo visto stasera.
Nuovi guai si palesano per l’Alleanza, mentre all’esterno della serie, il procuratore aggiunto della Repubblica Ilda Boccassini, parla proprio di ciò che stiamo recensendo adesso: “Sì, Gomorra in TV è il male, ma spinge a cambiare”. Una cosa che, detta da lei che è napoletana, acquisisce un valore tutto particolare.
[dropcap]S[/dropcap]e non avete ancora visto i due episodi di Gomorra andati in onda ieri su Sky Atlantic, vi consigliamo di non leggere ancora l’articolo, visto che, per come si sono messe le cose nelle puntate di ieri, qualche piccolo spoiler ci dovrà essere concesso.
Nella settima puntata il protagonista è “O’ principe”, un tagliatore di cocaina che all’apparenza sembra destinato ad un futuro radioso nella serie, essendo in grado di far rendere tantissimo la magica polverina, e dunque un prezioso membro dell’Alleanza a cui appartiene Ciro.
“O’ principe” è già apparso negli scorsi episodi, e Genny lo aveva già incontrato negli scorsi episodi, quando però O’ Principe lo aveva avvertito di fidarsi solo di se stesso, aderendo comunque al patto per fare un business criminale con lo stesso Genny, poi di fatto sparito temporaneamente dalle scene.
Il patto tra il principe e Genny però non piace a tutti, ed ecco che qualcuno comincia a seminare zizzania: Don Pietro, in particolare, vuole rompere l’alleanza tra il figlio e il tagliatore di cocaina, conosciuto con quel soprannome proprio per la sua passione estrema per il lusso.
Alla fine, il Principe e Don Pietro si incontreranno, e qualcosa di grosso capiterà ad uno dei due, qualcosa che diverrà la base per la trama dell’episodio successivo, l’ottavo, nel quale ruoteranno le indagini dei “detective” dell’alleanza intorno all’accaduto. Anche Rosario finirà per seguire un destino tutto particolare, e alla fine avremo una strana sensazione di deja-vu, con troppo sangue versato per le strade e il dubbio di una alleanza nella quale i suoi membri si scannano da soli, e che probabilmente abbiamo già visto, sia nella realtà che nella fiction stessa.
[dropcap]S[/dropcap]uccede sempre quando una serie che parla di crimine arriva sulle scene. Il dibattito tra bene e male e il modo giusto per rappresentarlo. Anche noi di ZON ne avevamo parlato, ed ora il discorso torna prepotentemente in prima pagina, dopo che il procuratore aggiunto del tribunale di Milano Ilda Boccassini, napoletana, ne ha parlato a Repubblica proprio in riferimento a Gomorra.
“Il mio vissuto è diverso da quello di Roberto, non fosse altro per l’età, 67 a fronte di 37“, ha detto la Boccassini, “Però la vita ha messo entrambi di fronte alle sfaccettature del male. Ho dovuto lasciare Napoli 37 anni fa, vincitrice del concorso in magistratura, al momento della scelta delle sedi nessuna mi consentiva di rimanere a Napoli e dintorni. Scelsi Milano dove tutt’ora vivo e dove ho svolto quasi per intero la mia carriera“
“In tutti questi anni“, ha continuato il procuratore, “Sono rimasta visceralmente legata al sud, a Napoli, con un rapporto ambiguo, difficile, rabbioso e a volte logorante. Il mio lavoro mi ha costretto a confrontarmi con il male direi quasi quotidianamente e non sempre è stato facile capire se il bene “percepito” era reale e non il contrario; a volte ho vacillato schiacciata dalla cattiveria degli uomini, spesso mi sono stupita che il “cattivo” per definizione era meglio del buon cittadino. L’esperienza in Sicilia è stata devastante, la morte di Giovanni Falcone ha condizionato la mia vita, ma non guardo mai indietro, anche se la scelta di andare ad occuparmi della sua morte mi ha fatto toccare con mano il male assoluto e non solo quello dei mafiosi, fatti che mi porto dentro e che mi hanno segnato per sempre. Quando vacillo mi viene in soccorso proprio lui, Giovanni Falcone, la sua sapienza, la sua integrità, il suo coraggio di uomo normale. Rileggo i suoi scritti e faccio miei i suoi insegnamenti“.
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[dropcap]V[/dropcap]anno e vengono troppo velocemente, perché chi vive nella mafia di solito campa assai poco. Gomorra racconta la mafia e dunque i suoi personaggi difficilmente restano sullo schermo per troppi episodi.
Sarebbe quindi paradossale scegliere un Genny o un don Pietro per raccontare “Il Personaggio Migliore” delle puntate di ieri, così come sarebbe ridicolo assurgere a tale merito “O’ Principe”, che è solo una delle tante rappresentazioni del male tirate fuori dalla serie di Sollima.
Il miglior personaggio di questi due episodi è dunque la pantera, una povera bestia che viene utilizzata nell’episodio sette per mostrare la fame di lusso del principe.
La povera bestia viene catapultata sulle scene per fare, di fatto, solo da comparsa, salvo poi sparire per essere relegata in un magazzino dopo essere stata tenuta incatenata sopra una terrazza.
Perché si sa, i camorristi di Gomorra non sono solo cattivi…sono anche piuttosto strani.
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