Governo, la cautela di Mattarella nell’affidamento dell’incarico. Le riflessioni del Presidente della Repubblica sul nome proposto
Dopo gli ultimi incontri della giornata di ieri, con l’
impasse partitico ormai alle spalle, ci si avvia verso la formazione del nuovo
Governo. Sia il
M5S che la
Lega hanno indicato al
Presidente della Repubblica un nome,
Giuseppe Conte, ma
Mattarella si è riservato alcuni giorni di riflessione. Infatti, dopo aver valutato la situazione con i
Presidenti di Camera e
Senato (incontro previsto per la tarda mattinata), il
Capo dello Stato intende mettere in chiaro alcuni passaggi costituzionali. Il primo, che investe anche la natura
politica del futuro
Governo, fa diretto riferimento all’
art.92 della
Costituzione che recita:
“Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri“. In sostanza, se
Conte è il nome indicato sarà lui ad interfacciarsi con il
Quirinale negli anni a venire, facendo solamente in un secondo momento da
sponda all’arco partitico firmatario del
Contratto di Governo. Sempre con riferimento allo stesso articolo, riprendendo però la parte finale sui
Ministri,
Mattarella ha lasciato intendere una propria indicazione su alcuni
Ministeri chiave. In questo caso la questione sarebbe maggiormente spinosa e porterebbe – probabilmente – a forzare la mano su alcuni nomi. Difatti, cercando di porsi al massimo come massima garanzia istituzionale,
Mattarella sembrerebbe avere l’intenzione di far passare il nome proposto per la
Presidenza del Consiglio con alcune richieste. In pratica, lasciando
scivolare il discorso sulla valenza politica del
Presidente del Consiglio – e quindi facendo passare
Giuseppe Conte – il
Capo dello Stato porrebbe di fronte a specifiche responsabilità i soggetti in questione attraverso indicazioni più
neutre per i
Dicasteri strategici (
Economia su tutti). Entro mercoledì, tenendo ben presenti queste
variabili, ci sarà l’affidamento dell’incarico da parte di
Mattarella per la formazione del
Governo e l’incontro di oggi con
Fico e
Casellati svelerà già molto sulla questione.