Quella che si è vissuta al Quirinale è stata una giornata ai limiti del paranormale. Il Governo ora è più in discussione che mai, il perché ha un nome e un cognome: l’Europa
L’ennesimo
passaggio drammatico di questo Paese. La storia di una giornata incredibilmente
infernale per il
Governo italiano. Al
Quirinale si è vissuto il tracollo di un Governo nato già sotto i peggiori auspici, un sistema diventato completamente
antisistemico. E il perché ha un nome:
Europa. Ma andiamo con ordine. Tutto è cominciato dal contrasto tra le forze governanti (
Lega e Movimento 5 Stelle) e il presidente della Repubblica
Sergio Mattarella. Il motivo principale è stata la nomina, al Ministero dell’Economia, del professor
Paolo Savona. Il professore, noto per la sua posizione antieuropeista, non è mai entrato nelle grazie del Quirinale, che ne ha sempre criticato
l’euroscetticismo. A questo punto, Mattarella si è rivolto a
Di Maio e
Salvini, chiedendo se ci fossero margini di
modificare l’indicazione di Savona. Ma la reazione è stata dura, ed entrambi i partiti sono rimasti sulle proprie posizioni. La situazione, ora, si fa oltremodo complicata. Mattarella, per tutta risposta, ha convocato
Carlo Cottarelli per domani mattina al
Quirinale, probabilmente per affidargli il
Governo. Cottarelli è
l’ex commissario alla “spending review” avallata dal
Governo Letta nel 2013. Nel frattempo, Movimento 5 Stelle e Lega non sono certo rimasti a guardare. Per tutta risposta, ai vertici si sta ragionando su una
denuncia d’impeachment che coinvolgerebbe il
presidente della Repubblica. Voci dicono che addirittura ci si potrebbe appellare all’articolo 90 della Costituzione, ma è ancora tutto da verificare. Intanto, il clima si fa
ancora più infuocato. Tutti gli scenari ipotizzati son miseramente saltati, l’Italia vivrà nell’incertezza, alla giornata, per colpa di mancate responsabilità e di improvvisi cambi di fronte non giustificati. E il vero
Big Bang, il “brodo primordiale” dove tutto ha avuto origine,
è Bruxelles.