Governo, le tre opzioni del Presidente Mattarella
Governo, le tre opzioni del Presidente della Repubblica Mattarella. I possibili scenari in base agli incarichi affidati
Nonostante la riproposizione del blocco istituzionale dopo il secondo giro di consultazioni – aggravato dalla nuova crisi del centro-destra e dalla lotta fratricida nel Pd – e la constatazione della situazione da parte di Mattarella, a causa di onerosi impegni da affrontare nel breve termine – crisi siriana su tutti – il nostro Paese ha necessità di un Governo nella pienezza dei poteri.
Allo stato attuale, con i distinguo degli ultimi giorni che hanno riportato in auge Silvio Berlusconi, per il Capo dello Stato – che ha dato una scadenza specifica per sbrogliare la situazione – non rimangono che tre strade percorribili collegate alle più svariate conseguenze.
Nel caso di un Governo istituzionale, con incarico affidato alla Alberti Casellati o a Fico (ipotesi trapelata ieri), le soluzioni sarebbero differenti in base al Presidente considerato.
Se fosse affidato alla Presidente del Senato, la maggioranza sarebbe quella di centro – destra con un appoggio esterno del Pd ed un mandato di un anno e mezzo al massimo, al contrario potrebbe avere una durata maggiore con Fico – sempre con un appoggio esterno Pd – in base ad un sostanziale cambio di rotta del M5S.
Qualora ci fosse un incarico politico, affidato cioè a Salvini (o chi per lui) o Di Maio, al netto del possibile fallimento prima di una vera e propria contrattazione ci sarebbe una situazione simile che coinvolgerebbe sempre il Pd.
Un nome diverso da quello del segretario leghista (Giorgetti?), infatti, potrebbe far ammorbidire la linea democratica – con eventuale appoggio per un Governo di scopo – che, al contrario, poco si affiderebbe al leader pentastellato.
Ultima, e non del tutto irrealistica ipotesi, è quella di un Governo del Presidente.
In questa specifica situazione, con il richiamo forte di Mattarella, si andrebbe a costruire un patto di Legislatura fra tutte le forze politiche che abbia come unico obiettivo quello di traghettare – affrontando nel frattempo pochi provvedimenti economici ordinari ed una legge elettorale condivisa – il Paese ad una nuova tornata elettorale.
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