Governo, ecco i nomi di tutti i possibili ministri “giallo-rossi”
Giuseppe Conte salirà oggi al Quirinale per il giuramento del Governo. Nel frattempo, ecco tutti i papabili nomi dei ministri del nuovo esecutivo
Dopo 27 giorni dalla fine del vecchio, finalmente arriva il nuovo Governo. Oggi pomeriggio, Giuseppe Conte salirà al Quirinale per sciogliere la riserva con la quale aveva accettato l’incarico da Sergio Mattarella. Dopo il positivo voto su Rousseau, con cui è stato decretato l’effettivo inizio dell’esecutivo, dunque, è tempo di decretare i ministri che faranno parte della nuova “armata giallo-rossa”. Alcuni nomi sono in via di discussione nella riunione finale sul programma di questa mattina a Palazzo Chigi, altri sono già definitivi.
E allora, vediamo uno per uno tutti i possibili nomi.
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Qui la partita del Governo è ancora aperta. Giuseppe Conte non ha ancora sciolto i dubbi sull’erede di Giancarlo Giorgetti. Il presidente del Consiglio vorrebbe un tecnico di sua fiducia. Il nome più quotato è Roberto Chieppa, segretario generale di Palazzo Chigi. Subito dietro c’è Giuseppe Busia, segretario generale della autorità garante della Privacy.
C’è chi, però, predica tra i ministri anche i pentastellati Vincenzo Spadafora e Riccardo Fraccaro. Un dubbio che verrà sciolto questo pomeriggio.
Economia
Per il ministero dell’Economia, invece, la situazione sembra molto più tranquilla e chiara. Diverse fonti indicano che il nome più caldo al momento sia quello dell’europarlamentare Roberto Gualtieri del PD.
Ci sono, però, due possibili ministri outsider. I tecnici Giuseppe Pisauro e Salvatore Rossi, infatti, insidiano il nome dell’europarlamentare.
Interno
Il successore di Matteo Salvini sarà, quasi sicuramente, una donna. Il profilo di Luciana Lamorgese, ex prefetto di Milano e avvocato con competenze in materia immigratoria, sembra il più forte in queste ultime ore.
Sullo sfondo, una possibile alternativa resta un altro tecnico. E il nome di Franco Gabrielli, capo della Polizia, è ancora in auge. Insidiato anche da Dario Franceschini.
Esteri
Qui la rassicurazione è davvero palese. Se Di Maio, da una parte, rinuncia al ruolo di “super-ministro”, a questo punto si dirige verso una nuova avventura: quella della Farnesina. Quasi sicuramente, infatti, a dirigere il ministero degli Esteri ci sarà proprio il leader del Movimento 5 Stelle, che sostituirà Enzo Moavero Milanesi.
Alla fine, questo è il ministero che più può compensare l’addio ai ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico e, soprattutto, alla poltrona da vicepremier. La Farnesina avrà quasi certamente, come proprietario, il “grillino”.
Difesa
La “poltrona” della Difesa spetterà quasi sicuramente ad un candidato del Partito Democratico. Il nome più insistente, in questo senso, è quello di Dario Franceschini, che spera fino all’ultimo nella sua salita al Viminale da “erede” di Matteo Salvini.
Franceschini, però, resta ancora incerto, in quanto potrebbe dirigersi anche ai Beni Culturali. In quel caso, l’alternativa sarebbe una sola, sempre a matrice PD. Si tratterebbe, infatti, di Lorenzo Guerini, presidente del COPASIR.
Giustizia/Salute
Per entrambi i ministeri, si tratterebbe per due riconferme importantissime per il Movimento 5 Stelle. Alfonso Bonafede e Giulia Grillo, infatti, dovrebbero restare in pianta stabile nei propri ministeri già assegnati durante il precedente Governo.
Non ci dovrebbero essere dubbi in tal senso.
MIT
Qui l’incertezza regna sovrana. Da ciò che si vocifera, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe essere destinato in quota Partito Democratico. Il ministro più accreditato, in questo senso, è quello di Paola De Micheli, vicesegretaria del partito e in passato sottosegretario di Stato.
La partita, però, verrà decisa anche e soprattutto dal “colore” del MISE. Se quest’ultimo fosse a matrice “piddina”, i nomi più caldi del Movimento 5 Stelle per il MIT sarebbero quelli di Laura Castelli e Stefano Patuanelli.
Ambiente/Istruzione/Lavoro e gli altri ministri
I ministeri dell’Istruzione e del Lavoro sono forgiati da una sfida a due. Il primo è ancora in bilico. I candidati principali sono Gianni Cuperlo del PD e Nicola Morra del Movimento 5 Stelle. La situazione potrebbe sbloccarsi, però, nel caso in cui Morra si dirigesse verso il ministero del Lavoro, conteso anche da Giuseppe Provenzano del PD. Ovviamente, l’uno escluderà l’altro, quindi nel caso in cui vincesse Provenzano, Morra andrebbe di diritto all’Istruzione.
Per il ministero dell’Ambiente, c’è un altro testa a testa in corso. Il nome principale sarebbe quello di Rossella Muroni, ex Legambiente, che garantirebbe l’ingresso di LEU nel Governo. In alternativa, potrebbe essere confermato Sergio Costa, già presente nella scorsa legislatura.
Al PD poi andrebbero l’Agricoltura (favorita Teresa Bellanova) e gli Affari Regionali (favorita Anna Ascani, insidiata però da Vasco Errani di LEU e da Vincenzo Presutto di M5S). Nei nomi dei ministri, per il ministero dei Rapporti con il Parlamento dovrebbe esserci un pentastellato. Il nome principale è quello di Stefano Patuanelli.
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