Dopo la formazione ufficiale del Governo Conte, Movimento 5 Stelle e Lega possono ritenersi soddisfatti. Ma vietato rilassarsi: la minaccia della fiducia incombe su di loro
La
prima partita è ufficialmente vinta. Il
Governo “gialloverde” Movimento 5 Stelle–
Lega è realtà, con buona pace degli elettori contrari alla formazione. Dopo ben
88 giorni di mediazioni, finalmente la legislatura è pronta a partire. Ma manca ancora il passo più importante:
la fiducia del Parlamento. La prossima tappa dovrebbe compiersi
martedì 5 Giugno, quando sia Camera che Senato saranno impegnate a votare
a favore o contro il “Governo del cambiamento”. E qui la partita si fa davvero pesante. In sostanza, sono
due le formazioni in gioco che si sfideranno. Da una parte, naturalmente, ci sono
le due forze governative, che voteranno la fiducia e che ora occupano la maggior parte dei votanti parlamentari. Dall’altra, vi sarà la parte “sconfitta” del 4 Marzo,
le vecchie forze politiche, quei
PD e
Forza Italia che tanto si prodigano nell’opposizione, senza concludere poi nulla di concreto. Ma anche qui le strategie sono
spaccate. Se da un lato
Renzi e compagni voteranno il “No” alla fiducia di Governo,
Berlusconi, in cuor suo, è tentato di
sostenere il Governo. Il “gioco” fa parte di una strategia molto ben architettata, che mira a
distruggere dall’interno l’asse gialloverde. Il centrosinistra, però, è in atto di rifondazione. La nuova idea di
Carlo Calenda, esponente democratico, è quella di relegare
tutte le “grandi forze” del centrosinistra in un
unico partito. Idea che ha, di fatto, spaccato ulteriormente la coalizione e che sembra alquanto malsana. Siamo ancora in alto mare, dunque. In mezzo a loro, si pone
Fratelli D’Italia, con la Meloni decisa ad
astenersi da qualsiasi voto, e pronta ad agevolare in questo modo la nascita della legislatura. Siamo al rush finale. Il Governo (molto probabilmente)
nascerà, ma
occhio agli ostacoli.