Governo, Savona spostato agli Esteri e Ciocca all’Economia. Le conseguenze del probabile scenario istituzionale italiano
Il
trambusto istituzionale – cominciato con le dichiarazioni di
Mattarella di domenica – non sembra avere termine anche se la situazione pare
schiarirsi. Infatti, dopo la presa d’atto di non avere alcun supporto parlamentare da parte di
Cottarelli, è riemersa l’idea di
Governo M5S – Lega con più di qualche novità. Allo stato attuale, con il ritorno sui propri passi tanto da parte di
Di Maio quanto da parte di
Salvini, pur risolvendo la questione
Savona – il vero pomo della discordia durante la fase precedente – si aprirebbe una nuova fase con ulteriori scenari. Con l’avallo della soluzione
Ciocca all’Economia – ed il trasferimento di
Savona agli Esteri – sono quasi del tutto scontati due cambiamenti partitico/istituzionali non sempre visibili. Il primo, maggiormente evidente, è dato dal
passo di lato della
Lega che, accettando la soluzione alternativa, sicuramente cercherà di avvicinare alla maggioranza anche
FdI. Nonostante l’apertura da parte dei
pentastellati – con le dichiarazioni di
Sibilia (M5S) – si ripresenterebbe un nuovo stallo da sbloccare solamente con l’ennesima trattativa sui dicasteri. A questo, inoltre, si aggiunge l’ulteriore
evoluzione del
M5S che, smussando sempre di più gli angoli per arrivare al risultato finale, si
piega al
negoziato pur di non perire – ancora una volta – per mano di altri. A fare da cornice alla situazione c’è, senza dubbio, l’imbarazzo istituzionale generato – a fasi alterne – un po’ da tutti. Con
Cottarelli ad aspettare il
miracolo politico e
Savona a rientrare nell’Esecutivo comunque dalla porta principale, la domanda che ognuno si pone è: ma era evitabile prima tutto ciò? Sì, magari no, forse chissà… Sta di fatto che, dopo quasi novanta giorni, l’impasse sembra dissolversi e – conspevoli di tutte le soluzioni, voto compreso, al vaglio – la
diatriba sulla formazione del nuovo
Governo (qualunque esso sia) pare essere ai titoli di coda.