Governo: Toninelli e la magra figura sul Brennero
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha celebrato in conferenza il tunnel del Brennero. Ignorando il fatto che, in realtà, non esiste
Più che Governo del Cambiamento, qualcuno oserebbe dire che questo è il Governo delle “magre figure”, di quelle di cui non ci si può mica dimenticare così, di botto. Tutti conoscono come le affermazioni degli elementi dell’esecutivo (soprattutto quelle del Movimento 5 Stelle) siano, talvolta, un tantino sconcertanti. Questa volta tocca al Brennero.
A compiere la sua gaffe, stavolta, è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, alias Danilo Toninelli. L’esimio ministro ha dato un lieve assaggio di tutto ciò che è la sua cultura sull’Italia, nazione che governa insieme ai suoi compagni dei 5 Stelle e alla Lega. Incontrando la commissaria UE Violeta Bulc, ha discusso dei rapporti commerciali che l’Italia ha con gli altri Paesi, in particolare quello con l’Austria. Quest’ultimo è dettato da un problema grandissimo, ovvero la grande frequenza di camion e la grande mole di traffico merci che tartassa il valico.
“Mi sono anche soffermato su un dossier che ritengo essere molto importante, che è quello del Tunnel del Brennero. Sapete quante delle merci italiane e quanti imprenditori utilizzano il trasporto ancora principalmente su gomma e passano per il tunnel? Oggi dobbiamo, purtroppo, subire limitazioni settoriali da parte delle autorità del Tirolo che danneggiano fortemente l’economia italiana. Per questo abbiamo appreso ed ho appreso con molto piacere come la Commissione Europea potrà dare una mano all’Italia nel ristabilire le corrette regole di circolazioni delle merci italiane.” ha dichiarato Toninelli.
Una grande conferenza, un giusto interesse per quello che è l’ambito settoriale che è preminentemente occupazione primaria del ministro. C’è solo un piccolo particolare, un particolare che il pentastellato ha dimenticato, e che risulta molto grave: il Tunnel del Brennero, qui citato, non esiste.
Il viaggio nel futuro di Toninelli
Ma sì, siete in mala fede. Naturalmente, per Toninelli era già da dare tutto per scontato, era una quisquilia, tanto si sa che il tunnel verrà realizzato, meglio portarsi avanti coi tempi. Ecco, queste sarebbero le scuse più utilizzabili dal ministro, nel caso in cui volesse difendersi dalla sua figura istituzionale. Una figura che, ad un ministro della Repubblica, proprio non si addice.
C’è da essere certi, nella maniera più assoluta, che le critiche pioveranno da destra e da sinistra. Ed è anche giusto. Non è comprensibile che un ministro con suddette capacità e con suddetti poteri non sia nemmeno aggiornato sullo stato infrastrutturale del Paese, ancor meno comprensibili sono le sue dichiarazioni e ipotizzare l’inesistente. Dopo la gaffe già compiuta sul Decreto di Genova, su cui Toninelli si è difeso inneggiando al “cuore” (abbastanza goffamente, per dire un eufemismo), ora il “super concentrato” ministro pecca nuovamente di perdita di “concentrazione”.
Naturalmente, però, il problema non è tanto questo, quanto il fatto che, come tutte le disgrazie che capitano da quando il Governo gialloverde si è insediato, la faccenda verrà risolta in un nulla di fatto. Questo perché, ormai, l’Italia è completamente in balia del ministro dell’Interno e del Governo, da far passare sottobanco tutti i provvedimenti sbagliati e abbonare tutte le sciocchezze commesse dai suoi colleghi governativi. Come quest’ultima sul Brennero.
Povero Brennero. Povera Italia.
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