20 Aprile 2020 - 10:43

Gravina: “Non posso essere il becchino del calcio italiano”

Figc, serie a, tamponi

Il numero uno della Figc, Gravina, ha messo in chiaro il futuro della Serie A: “Ho la responsabilità di difendere il mondo del calcio”

Gabriele Gravina ha chiarito la sua posizione sul futuro della Serie A, in collegamento con la trasmissione Che temo che fa. Il numero uno della Figc ha chiarito come in Lega ci siano differenti correnti di pensiero e come allo stesso tempo stia tutelando il futuro del nostro calcio.

“Non posso prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere la stagione. È una scelta che comporterebbe responsabilità in capo al sottoscritto di una gravità inaudita. Non posso essere il becchino del calcio italiano, ho la responsabilità di difendere il calcio e anche il movimento sportivo”- ha tuonato Gravina.

Adesso la palla passa al Governo, che ha il potere di respingere o approvare il protocollo sviluppato dai vertici della Serie A, per riprendere l’attività sportiva dal 4 maggio, rispettando il problema Coronavirus. A tal proposito Gravina ha affermato: “Il nostro protocollo garantisce la negatività in un gruppo chiuso. È una preoccupazione molto ampia. Noi come calcio siamo un mondo che ha un grande impatto sociale e sanitario. Il calcio ha un impatto di 5 miliardi di euro”.

Se il Governo desse il suo stop? Questa è una responsabilità che lascio a loro. Io personalmente accoglierei una loro scelta con sollievo: potete immaginare il dramma che sto vivendo nel reggere questa mia battaglia. Il calcio italiano non è una monade che vive in maniera separata rispetto alle altre categorie del paese o a istituzioni internazionali, facciamo parte delle federazione europee e mondiali. Ma c’è il sentimento della speranza, anche”.