Grecia, il fallimento della politica europea nell’ennesimo ricatto alla Nazione
La Grecia affronta l’ennesima sfida interna attraverso il ricatto degli aiuti Europei. La politica dell’Ue mostra ancora una volta il suo vero volto a tutti gli Stati Nazionali
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La Ue è un’organizzazione istituita con l’idea di un di mutuo soccorso fra le Nazioni che, in condizioni di parità, avevano l’obbligo di supportarsi a vicenda. L’idea originaria dei Trattati di Roma, però, è venuta pian piano meno e, nel nuovo prospetto europeista, la situazione che si è venuta a creare denota non solo un differente peso fra i singoli Stati nazionali ma anche una strategia specifica per ogni singola situazione. Questa distorsione dei principio fondamentali, ben nota a diversi Governi, ha condotto ad una situazione più unica che rara in tutto lo spettro Ue, divenuta praticamente irrecuperabile: quella della Grecia.
L’esecutivo guidato da Alexis Tsipras, infatti, è stato messo ancora una volta in una condizione difficilmente gestibile, legata alla tranche di aiuti da 7,4 miliardi di euro sbloccabili solo in caso di una nuova ondata di tagli della spesa interna. La circostanza, arrivata ormai al limite dell’immaginabile, conduce ad una serie di considerazioni che investono tanto l’ambito interno quanto quello internazionale.
Il ricatto dell’Europa
Partendo dal primo punto, si può dire che, attraverso l’ennesimo ricatto economico, la Ue ha praticamente ribadito un concetto: la libertà di decisione politica è definitivamente abrogata ad appannaggio di quella economica.
In pratica, utilizzando sempre più l’arma degli aiuti comunitari, l’Unione impedisce alla Grecia qualsiasi tipo di decisione e azione politica autonoma, che forse potrebbe sbloccare in uno Stato letteralmente travolto dalla crisi.
Attraverso questo elemento, si ha anche la possibilità di gestire in maniera diversa ogni caso che si presenta di fronte alle autorità.
Il punto, che si ricollega alla seconda problematica, è esplicitato nel diverso trattamento tra Nazioni, come dimostrano le semplici raccomandazioni in ambito economico ad altri Stati (Italia compresa), che tende ad influenzare l’aspetto interno attraverso l’azione di un potentato collettivo.
In sostanza, mentre in Grecia le elezioni sono lontane e al momento non è possibile creare un nuovo Governo rispetto al ricattabile Tsipras, altri Paesi affronteranno le tornate elettorali da qui a pochi mesi e, quindi, un trattamento più indulgente permetterebbe di evitare altri casi Le Pen in stati come Italia, Germania, Olanda o Austria.
Utilizzando questa sorta di do ut des europeo, infine, si cercherà, in ogni modo, tanto di conformare ancor di più le vicende nazionali quanto tenere in pugno i singoli Stati, puntando su un nuovo “ordine” in cui l’equità fra le organizzazioni viene sostituita da un bene più ampio destinato solo a pochi eletti.
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