Il governo Draghi non cede di un passo sulla linea dura da adottare contro il Covid-19. L’utilizzo esteso, e obbligatorio, del Green Pass ha da poche ore preso piede e da ieri, sia nella pubblica amministrazione che nel privato, è obbligatorio esibire un certificato di vaccinazione, guarigione o tampone negativo per poter lavorare. Per questo motivo, nei prossimi giorni è attesa la firma di un dpcm per spiegare le modalità di controllo dei green pass per i lavoratori. Le voci che circolano, parlano di un possibile controllo giornaliero, a campione e non inferiore al 20% del totale dei lavoratori, all’accesso in azienda o in un ufficio pubblico.
Resta da sciogliere il nodo dei lavoratori stranieri, spesso vaccinati con Sputnik, vaccino non riconosciuto da Ema. Per loro potrebbe essere prevista una dose aggiuntiva di vaccino a mRna. Inoltre, in alcuni settori (come ad esempio nell’edilizia), la mancanza di un soggetto non in possesso del certificato potrebbe bloccare un intero progetto di lavoro. Un ultimo problema, sollevato dai rappresentanti delle piccole e medie imprese, potrebbe riguardare i lavoratori che non si recano in sede ogni giorno, come per esempio i tecnici o gli impiegati nelle imprese di pulizia.
A tal proposito, come riporta Tgcom24, si è espresso Giovanni Bozzini, presidente di Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa della Lombardia: “Ogni giorno le nostre imprese dovranno adempiere all’obbligo di controlli sulla validita’ del green pass del lavoratore mentre sarebbe più semplice almeno contemplare la possibilità di una comunicazione volontaria, da parte del lavoratore, della data di scadenza della validità del proprio Green pass“. E continua affermando che i dubbi riguardano “categorie di lavoratori quali trasportatori, impiantisti, venditori, operatori del settore delle imprese di pulizie, persone che per esempio non si recano tutti i giorni presso la sede aziendale, ma che raggiungono direttamente la clientela“.
Per il momento, comunque, spiega il sottosegretario Costa, le misure rimangono quelle attualmente in vigore e non sono previste deroghe almeno per i prossimi mesi. La discussione si riaprirà a dicembre, in concomitanza con la scadenza, ed eventualmente l’ulteriore proroga, dello stato di emergenza per il nostro Paese.
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