Con l’entrata in scena della terza dose, la preoccupazione più grande del governo sembra ormai essere la durata di validità e di copertura del vaccino e della certificazione verde. Seppure informalmente, la preoccupazione sembra ingigantirsi in vista del periodo natalizio.
Se da un lato Palazzo Chigi smentisce l’ipotesi della messa in campo di nuove misure restrittive, dall’altro però sarebbe in corso un via vai di nuove ipotesi per la durate del Green Pass.
La contraddizione messa ultimamente in luce da molti sarebbe proprio relativa alla durata del green pass: se dopo sei mesi la protezione cala, tanto che ora il governo spinge per una terza dose, perché la certificazione dopo la seconda dose dura comunque un anno?
La risposta del governo Draghi è che, la protezione cala, sì, ma non svanisce del tutto dopo sei mesi. La validità delle prime dosi, inoltre, (da 9 mesi a 1 anno) farebbe riferimento a prima dell’entrata in scena della terza dose. Ora le tempistiche dovranno subire un ricalcolo.
Che sia tramite tampone o vaccino, il ministero della Salute valuta un ricalcolo della durata di validità della certificazione verde. Le ipotesi vedono un cambiamento della durata tramite tampone molecolare da 72 ore a 48 ore e da 48 a 24 per i rapidi. Tale decisione rafforzerebbe la linea dura del governo in merito a uno sprint e ad un’adesione totale della campagna vaccinale anti-Covid.
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