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La Russia continua la sua offensiva nei confronti dell’Ucraina con una guerra devastante che ormai è giunta al suo 29esimo giorno. Dalle ultime notizie giunte da Kiev, sembra che la Russia abbia lanciato delle bombe al fosforo bianco nella regione del Lugansk la notte scorsa, provocando la morte di almeno 4 persone. Nei giorni scorsi era stato denunciato l’utilizzo di altre bombe dello stesso tipo nell’est del Paese.
Le bombe al fosforo, anche se non classificate come armi chimiche, sono state vietate dalla Convenzione di Ginevra nel 1980, documento firmato all’epoca anche dalla Russia ma c’è da dire che queste armi incendiarie sono state utilizzate anche negli anni precedenti in altri conflitti.
La pericolosità delle bombe al fosforo risiede nella capacità di arrecare ustioni gravissime, estese ed estremamente dolorose. Il fosforo bianco sarebbe capace di penetrare nella pelle e bruciare i tessuti sottostanti causando la necrosi fino alle ossa. Il fosforo inoltre provoca danni irreversibili agli occhi ed è estremamente pericoloso anche se inalato.
Tra le armi incendiarie che si comportano in maniera simile alle bombe al fosforo, ci sono anche le bombe al napalm e alla termite. La Convenzione di Ginevra aveva sancito il divieto dell’uso di queste armi definite incendiarie che possono provocare gravi ustioni a causa delle fiamme e del calore per la reazione chimica sprigionata dalla sostanza lanciato sul bersaglio.
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