Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è, a ben vedere, l’episodio più dark della saga creata da J.K. Rowling, tra lupi mannari, viaggi nel tempo e l’agghiacciante Dementors.
Ma dietro il film diretto nel 2004, da Alfonso Cuaròn c’è molto di più. Un particolare rimasto fino ad oggi nell’ombra e svelato solo di recente dal regista recente Leone d’Oro a Venezia sulle colonne di Entertainment Weekly.
La scena “incriminata” è quella in cui Harry (Daniel Radcliffe) si trova a dover difendere se stesso, Hermione (Emma Watson) e Sirius (Gary Oldman) da un’orda di creature incappucciate provenienti dal Grande Lago della scuola.
Il giovane mago crede che il suo defunto padre sia tornato per salvarli con un ben assestato Patronus, ma alla fine scopriamo che è stato Harry stesso a “salvare” il giorno grazie ad un incantesimo di Hermione che gli ha permesso di tornare indietro nel tempo.
Il regista Alfonso Cuaròn ritiene che questa sia una delle scene chiave di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban:
“E’ una sorta di climax. Harry diventa consapevole per la prima volta di una forza a cui non è estraneo”
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