9 Novembre 2023 - 17:34

A Hollywood riaprono i set

Dopo 118 giorni si conclude lo sciopero degli attori di Hollywood: verso la ratifica un nuovo contratto collettivo triennale

Zendaya Hollywood

Dopo 118 giorni si è concluso oggi lo sciopero degli attori e delle attrici di Hollywood. Le sempre più intense trattative tra SAG-AFTRA, sigla sindacale che raccoglie le istanze di circa 160mila interpreti americani, e la più grande associazione di produttori, nota con l’acronimo AMPTP, hanno infine portato alla stipula di un nuovo contratto collettivo di durata triennale che, secondo le prime anticipazioni da confermare con la successiva ratifica, in calendario venerdì 10 novembre 2023, prevede un aumento dei salari minimi pari al 7%, tutele contro il trattamento non autorizzato dei corpi e delle voci degli attori attraverso l’intelligenza artificiale e un bonus basato sulle metriche di performance per quanto riguarda i contenuti in streaming; una modifica strutturale che intende gradualmente superare il sistema delle “repliche” (stando al quale un attore riceve un bonus ogniqualvolta un film o una serie tv a cui ha lavorato vengono mandati in onda), figlio della televisione tradizionale.

Secondo ProdPro, la lunga serrata, che per un periodo ha incrociato le rivendicazioni degli sceneggiatori, tornati a lavoro lo scorso 27 settembre, ha congelato 176 produzioni, tra film e serie tv,  causando perdite economiche per 10 miliardi di dollari, la metà delle quali pesano in negativo sui bilanci dello stato della California.

A causa dello sciopero e delle regole imposte agli attori, tra le quali l’impossibilità di rilasciare interviste e il divieto di presenziare sui red carpet, molti film hanno visto slittare la loro data di uscita: tra questi figura anche “Challengers” di Luca Guadagnino con protagonista Zendaya, che avrebbe dovuto aprire l’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Stessa sorte anche per serie tv come “The White Lotus 3” e “The Last of Us 2”.

Tra i temi di maggior scontro tra SAG-AFTRA e AMPTP, la necessità di dare una regolamentazione precisa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale sui set: appena pochi giorni fa, Scarlett Johansson aveva fatto causa ad una startup colpevole di aver utilizzato senza permesso la sua immagine e la sua voce per un breve spot pubblicitario; già nel 2018 l’attrice aveva visto diffondersi online alcuni video a luci rosse in cui il suo volto era stato applicato ai corpi di altre donne.

La proposta (provocatoria?) di Keira Knightley contro i deepfake

E ancora Keira Knightley, che in un’intervista non aveva esitato a definire “catastrofico” per gli attori il potenziale dell’intelligenza artificiale, considerata la possibilità di creare video deepfake altamente verosimili, ha recentemente chiesto che i governi si occupino seriamente del tema, arrivando a ventilare l’ipotesi, chissà quanto provocatoria, di mettere sotto diritto d’autore il proprio volto.