Foto: LA Galaxy
Non si parlava di Zlatan Ibrahimovic da troppo tempo. Lo svedese nella notte ha impreziosito la lista delle prodezze con un gol spettacolare con i suoi LA Galaxy. Una rovesciata costruita da solo, stoppando il pallone di petto e addomesticandolo con il piede alla giusta altezza per vedere il mondo sottosopra.
Una notte dal sapore dolce-amaro per Zlatan, che prende gli applausi ma esce dal campo sconfitto contro i New England Revolution. Un risultato pesante, tra le mura amiche, che porta il suo club a nove lunghezze di distanza dalla capolista, Los Angeles FC. Per Ibrahimovic si tratta dell’undicesimo gol segnato in campionato in dodici partite, una media da fuoriclasse.
Quando non si parla di Ibra, ci pensa lui in prima persona a lanciare segnali di onnipotenza. Il feeling con i gol impossibili non cessa di esistere, anche a 36 anni. L’unico rimpianto, forse, è aver lasciato il calcio che conta, con la consapevolezza che poteva starci ancora benissimo, visto il livello basso in alcuni campionati.
Gli Usa parlano svedese, per l’ennesima volta e chissà per quanto tempo ancora.
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