28 Ottobre 2020 - 10:20

“Il camorrista”: stasera in tv il film d’esordio di Giuseppe Tornatore

Il camorrista

Stasera in tv andrà in onda “Il Camorrista”, il film diretto da Giuseppe Tornatore. La pellicola è incentrata sulla figura di Raffaele Cutolo, indiscusso boss della Nuova Camorra Organizzata

Stasera in tv andrà in onda su Cine34 la pellicola che ha costituito l’esordio di Giuseppe Tornatore alla regia. Il film di cui stiamo parlando è “Il Camorrista”, del 1986, che è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo che si incentra sulla figura di Raffaele Cutolo.

Nel film “Il camorrista”, Raffaele è soprannominato “‘o Professore dai suoi compagni di carcere, perché l’unico tra di loro capace di leggere e scrivere. Due anni dopo l’uscita del film, Cutolo annunciò pubblicamente la sua richiesta di sequestro del romanzo di Marrazzo.

Cutolo denunciò la non veridicità dei fatti riportati da Marrazzo. In particolare, il boss rinnegò l’ultimo capitolo del romanzo dedicato alla morte del suo braccio destro ed amico di infanzia Vincenzo Casillo. Secondo Marrazzo fu ucciso da Raffele Cutolo ma, quest’ultimo si è sempre dichiarato estraneo rispetto alla morte del suo “amico più caro”.

Trama

Nel carcere di Poggioreale, il “Professore” comincia a farsi rispettare, sfidando un boss della camorra più anziano di lui. Preso il posto del vecchio boss, il “Professore”, aiutato dall’esterno dalla sorella Rosaria, riesce ad evadere dal manicomio criminale.

Riesce a partire per New York, a contattare il vertice di Cosa Nostra ed a farsi riconoscere come il capo indiscusso della nuova camorra. Ormai in Campania il “Professore” ha creato una potente e ramificata organizzazione.

Alfredo Canale, un fedelissimo braccio destro del “Professore”, scopre però un piano creato dai nemici e, per salvare la vita del suo capo, ne svela alla Polizia il nascondiglio. Il “Professore” crede di essere stato tradito dal più fedele dei suoi e ne ordina l’esecuzione.

Su pressione di alcuni personaggi appartenenti alla politica, tratta per conto dello Stato con le Brigate Rosse, la cui cellula napoletana ha infatti rapito l’assessore regionale. Il “Professore” ottiene la sua liberazione ma in cambio i politici e i servizi, non mantengono la promessa.

Il professore cerca di vendicarsi, rendendo pubblico un documento contraffatto nel quale denuncia le trattative illecite intercorse tra lui, i servizi segreti e i politici dell’area di governo per far liberare Mesillo. Alcuni dei suoi uomini si sono pentiti e quindi il Professore viene trasferito in un carcere di massima sicurezza.

Il Professore si è reso conto di essere stato tradito da tutti, anche da Ciro Parrella, suo braccio destro e custode di documenti schiaccianti che possono far tremare politici e servizi segreti.