In attesa dei festeggiamenti per i 500 anni dalla morte, il genio di Raffaello viene celebrato a Bergamo. Nel frattempo, anticipazioni da Urbino
Nel
2020 saranno festeggiati i
500 anni dalla morte di
Raffaello. Intanto, l’artista urbinate va in scena a
Bergamo, in un evento espositivo all’
Accademia Carrara. Inoltre, il
Palazzo Ducale di Urbino ha annunciato i prossimi appuntamenti in attesa del 2020.
La mostra di Bergamo
Raffaello e l’Eco del Mito è il titolo della mostra appena inaugurata all’
Accademia Carrara di Bergamo. Tra i capolavori esposti, ci sono la
Fornarina e le meravigliose opere giovanili dell’artista. Infatti, presenziano la
Madonna Diotallevi, il
Ritratto di Elisabetta Gonzaga, il
Ritratto di giovane e la
Croce astile dipinta. Inoltre, per la prima volta si riuniscono le tre parti della
Pala Colonna, divise tra tre musei esteri, e della
Pala del Beato Nicola da Tolentino. Alla mostra non sono presenti solo opere di
Raffaello. Infatti, intorno a loro si dispongono i dipinti dei maestri dell’Italia centrale che gli precedettero: il padre
Giovanni Santi,
Pinturicchio,
Perugino. Tra tutte queste opere, quello che salta all’occhio è l’influsso che ebbero sulla formazione di
Raffaello. Infine, saranno presenti anche prestiti da musei esteri. La mostra è in programma fino al
6 maggio 2018.
I progetti di Urbino
Ad
Urbino le celebrazioni del
cinquecentenario partiranno ufficialmente nell’ottobre 2019. Si inizierà con una grande mostra a
Palazzo Ducale, come ha annunciato il direttore della
Galleria Nazionale delle Marche Peter Aufreiter.
“Raffaello e i suoi amici di Urbino” sarà il titolo del progetto espositivo. Infatti, insieme alla memoria dell’illustrissimo cittadino, si riporteranno alla luce i fasti dell’arte cinquecentesca. Ma non si dovrà aspettare fino al
2019 per celebrare il grande artista e i suoi contemporanei. Già quest’anno, infatti, sono in programma alcuni eventi. Si inizierà con
I giardini del Duca, che da marzo a giugno permetterà di scoprire l’antico giardino pensile di Palazzo Ducale;
Giovanni Santi e la corte di Urbino, che esplorerà l’arte del padre di Raffaello.