Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione, la recensione del film di Salvatores

Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione è il nuovo capitolo della saga creata da Gabriele Salvatores. La recensione fra tute di pelle nera e villains latitanti

Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione è il film che credevi di aspettare fino a quando non esci dalla sala del cinema. La vera famiglia non è necessariamente quella naturale, ma quella che ci cresce e quella che poi scegliamo per noi stessi. Questo non è il tema che fa da sfondo alle avventure di Michele, ma è proprio ciò in cui il film investe la maggior parte delle sue potenzialità creative ed espressive, nonostante il costante aggirarsi attorno alla storia dei poteri e della vendetta contro chi aveva intrappolato gli “speciali” per fare esperimenti su di loro. Il villain non ha infatti neppure il tempo di guadagnarsi una propria personalità o identità di vero cattivo. In questo film, Michele è cresciuto e non siamo più davanti ad un bambino. Ovviamente, all’affermazione precedente si lega l’inevitabile insalata di conflitti adolescenziali stretti però in tute di pelle nera che continuano a farci sentire tutti un po’ a disagio. Pazienza. I riferimenti sono sempre quelli: Harry Potter, Spiderman e soprattutto X-Men, anche se il regista ha confessato di non aver mai visto gli ultimi due film citati. Evidentemente gli sceneggiatori devono conoscerli molto bene, forse troppo. Sia chiaro, il primo capitolo di questa (ormai?) saga è una gran bella novità nel panorama del cinema nostrano: regia spettacolare (Gabriele Salvatores non è il primo che passa nei peggiori Cinema di Caracas, va detto), storia originale se inquadrata nella nostra tradizione e cast niente male con un protagonista maschile dalla bellezza eterea che un po’ il soprannaturale ce lo ricorda anche in jeans e maglietta. Questo secondo capitolo invece meh. E “meh” sta per “guarda-questo-film-mentre-sbatte-da-una-parte-e-dall’altra-fino-all’ultimo-secondo”. Il punto è che se state cercando un film sui supereroi, questo non fa al caso vostro. Non è ancora chiaro se la cosa possa essere un difetto oppure no, alla fine dei conti. Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione non punta all’avventura e se la vostra idea di supereroe è quella dei grandi film americani, beh questo secondo capitolo vi lascerà scontenti. Sembra purtroppo visibile il fine di costruire un film un po’ fine a sé stesso più che un mondo di supereroi che possa stare in piedi, nonostante le idee di fondo di tutta la storia siano più che buone. Rasenta il sei solo per l’affetto e per le potenzialità.
Redazione ZON

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