Il sì al Recovery Fund e al Mes. Date e numeri entro il 6 Maggio
Il Recovery Fund e il Mes approvati come risposta alla crisi provocata dal Coronavirus. Tra oppositori e sostenitori il 6 Maggio la data per procedere
Sì del Consiglio Europeo al’embrione del di un debito comune europeo. C’è l’accordo quadro, mancano numeri e tempi. Conte vuole il ‘Recovery fund’ entro l’estate. La Commissione europea dovrà presentare una proposta in merito entro il 6 maggio. Prestiti o sovvenzioni? è scontro. Sì dell’Italia al Mes.
Recovery Fund: come e quando
I ventisette capi di governo hanno dato mandato alla Commissione di mettere a punto un fondo per la ripresa, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, che consenta il ricorso, consistente, all’emissione di titoli comuni europei, senza che però si possano configurare come eurobond.
Ma ancora non è il momento per poter cantare vittoria per Conte. C’è ancora la questione se questi fondi saranno a fondo perduto o meno. Italia, Spagna e Francia, chiedono trasferimenti a fondo perduto mentre Finlandia, Austria e Olanda, ritengono che le risorse debbano essere solo prestiti da restituire.
Tutto questo dovrà essere risolto in queste settimana e il 6 Maggio la Commissione europea dovrà dare la sua risposta. Intanto Conte spinge affinché il Recovery Fund venga attivato entro e non oltre l’Estate.
Germania più vicina all’Italia
Molti aspetti del ‘Recovery fund’ restano incerti e verranno definiti nel prossimo mese, ma Berlino si è già detta pronta a un forte aumento del suo contributo finanziario a favore del bilancio europeo. La cancelliera ha anche detto che bisogna “uniformare le politiche fiscali in Europa“. Tuona come un avvertimento preciso all’Olanda, paradiso fiscale nell’Ue e oppositore fino all’ultimo anche del “Recovery fund”. Un forte segnale della Germania, dopo i primi mesi di tira e molla, ai paesi del sud. Un preciso allentamento delle tensione createsi nei primi mesi delle emergenza.
Sì al Mes light
Il Consiglio europeo ha approvato le misure decise dall’Eurogruppo che prevedono l’uso del Mes senza condizionalità; il finanziamento della cassa integrazione nei Paesi membri (Sure) e il rafforzamento della Bei per aiutare le imprese.
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