Attualità

Ilaria Salis: cosa c’è nella mail inviata al Governo

Una lettera molto importante. Ilaria Salis, insegnante detenuta ai domiciliari in Ungheria in via cautelare dopo aver trascorso oltre quindici mesi in carcere, ha scritto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a tre ministri: quello degli Esteri Antonio Tajani, quello della Giustizia Carlo Nordio, e quello dell’Interno Matteo Piantedosi. In una mail inviata oggi, la 39enne candidata alle elezioni europee con AVS ha chiesto di essere trasferita dalla sua abitazione attuale all’ambasciata italiana di Budapest.

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Il motivo è che la donna vuole evitare “pericoli per la sua sicurezza” e per quella di chi la circonda, dopo che il suo indirizzo è stato reso noto da un giudice e pubblicato su un sito di estrema destra. Il padre, Roberto Salis, ha dichiarato: “C’è stata questa fuga di notizie sul suo indirizzo, adesso Ilaria non è tanto preoccupata per sé quanto per gli altri cittadini italiani che la ospitano. Per cui credo che abbia fatto la cosa giusta. Speriamo ci sia una risposta da parte del governo. Al momento non abbiamo ancora visto nulla.

Ilaria Salis è detenuta perché accusata di aver partecipato all’aggressione di alcuni neonazisti, l’11 febbraio 2023, per quanto si sia sempre detta innocente e una delle vittime non l’abbia riconosciuta tra i suoi aggressori. Proprio per questa, è diventata un bersaglio dell’estrema destra in Ungheria. Su un sito estremista, infatti, hanno pubblicato l’indirizzo di casa della donna, con delle minacce non troppo velate. Questo ha fatto aumentare le preoccupazioni, per quanto poi non si siano verificati effettivi episodi di violenza.

Ilaria Salis: la lettera al Governo

Nella mail inviata al Governo, Ilaria Salis ha chiesto al Governo di fare di tutto pur di riacquisire la sua libertà. Se il Governo italiano cambiasse idea, il suo trasferimento all’ambasciata sarebbe una decisione che spetta al giudice. Di fatto, poiché l’ambasciata è formalmente territorio italiano, trasferirla lì sarebbe come un’estradizione in Italia. Una scelta che sembra decisamente improbabile.

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Se fosse eletta alle europee, Salis invece acquisirebbe l’immunità parlamentare e la sua situazione cambierebbe del tutto, poiché non dovrebbe più restare ai domiciliari. In passato, però, lo stesso ministro Tajani aveva escluso ogni possibilità di ospitare Salis.

L’ambasciata non è luogo idoneo all’esecuzione di misure coercitive. Non ha né la struttura né la legittimazione a sostituirsi ad un domicilio privato come luogo di detenzione: servirebbero molti più carabinieri.” aveva dichiarato lo stesso Tajani.

La questione, dunque, resta ancora irrisolta.

Antonio Jr. Orrico

Studente al terzo anno di Scienze della Comunicazione, con una passione innata per il giornalismo, per la scrittura, per la lettura e per la musica.

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