13 Settembre 2024 - 11:29

All’Ospedale di Eboli, per la prima volta in provincia di Salerno, eseguita la procedura per l’impianto di protesi trans-catetere per lo scompenso cardiaco

All'Ospedale di Eboli eseguita una procedura di alta complessità usando protesi trans-catetere su una paziente affetta da scompenso cardiaco.

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Nuovo traguardo per la Cardiologia dell’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli che si pone quale riferimento della ASL Salerno per la cardiologia provinciale. Nelle scorse settimane infatti, presso l’Ospedale di Eboli, è stata eseguita una procedura di alta complessità per l’impianto di due protesi trans-catetere che permette di correggere l’insufficienza della valvola tricuspide. Questo importante risultato evidenzia le capacità dell’equipe medica nel trattare scompenso cardiaco.

La procedura interventistica è stata compiuta su una paziente di 76 anni, affetta da scompenso cardiaco congestizio secondario ad insufficienza tricuspidale severa e con un alto rischio chirurgico. L’operazione è stata eseguita dal direttore della Cardiologia, Michele Capasso, e ha visto la collaborazione dell’equipe di emodinamisti ed ecografisti, con assistenza anestesiologica e grazie al supporto di tutto il reparto della cardiologia.

Quando la valvola tricuspide non si chiude correttamente, infatti, il reflusso della vena cava provoca nel paziente congestione dei visceri e scompenso cardiaco. Quando possibile, il difetto valvolare si corregge con un intervento chirurgico “a cuore aperto”, ma in alcuni casi l’intervento non può essere eseguito a causa dell’elevato rischio operatorio per il paziente.

“L’intervento è durato circa un’ora” spiega il dott. Michele Capasso. “Ha permesso di ridurre gli effetti dell’insufficienza tricuspidalica sul cuore e sulla circolazione sistemica. L’impianto non comporta nessun taglio chirurgico, per cui la nostra paziente ha potuto lasciare l’ospedale solo dopo pochi giorni di degenza”.

La tecnica, per cui è necessaria una corretta valutazione multidisciplinare in Heart Team, prevede l’impianto di due protesi in pericardio bovino suturate su uno stent in nitinolo a livello della vena cava superiore e della vena cava inferiore, utilizzando come via di accesso la vena femorale, senza dunque la tradizionale operazione a cuore aperto.

“L’Azienda è impegnata a rinforzare tutti i Servizi, provando ad innovarli in termini di competenze dei professionisti, di tecnologie e attrezzature” ha dichiarato il Direttore Generale l’ing. Gennaro Sosto. “La procedura della cardiologia di Eboli rappresenta un tassello del percorso di miglioramento fatto sull’intero DEA, partito da tempo e che ha posto le basi per l’avvio di un rinnovato approccio ai bisogni complessi dei cittadini della provincia di Salerno con l’applicazione di strategie di trattamento innovative e rispettose del timing ottimale”.

La Cardiologia dell’ospedale di Eboli è oggi in grado di poter effettuare questa e altre tipologie innovative d’intervento, posizionandosi come polo per la cardiologia interventistica provinciale in cui si eseguono tecniche di ultimissima generazione disponibili per il trattamento transcatetere delle cardiopatie strutturali.