Imprenditore di Nocera Inferiore tra i 16 imputati a processo: l’inchiesta su intestazioni fittizie di locali a Bologna
Un giro di intestazioni fittizie di esercizi commerciali per aggirare le misure antimafia ha portato a 16 richieste di rinvio a giudizio da parte della Procura di Bologna. Tra gli imputati figura un imprenditore, originario di Nocera Inferiore, accompagnato da familiari e persone a lui vicine, accusati di aver orchestrato un complesso sistema di intestazioni fittizie di locali per eludere i controlli delle autorità.
Un giro di intestazioni fittizie di esercizi commerciali per aggirare le misure antimafia ha portato a 16 richieste di rinvio a giudizio da parte della Procura di Bologna. Tra gli imputati figura un imprenditore, originario di Nocera Inferiore, accompagnato da familiari e persone a lui vicine, accusati di aver orchestrato un complesso sistema di intestazioni fittizie di locali per eludere i controlli delle autorità.
Le indagini
Al centro delle indagini, come riportato dal quotidiano SalernoToday, c’è una pizzeria situata in Strada Maggiore a Bologna, che per un periodo è stata intestata a un prestanome, l’imprenditore di Nocera Inferiore di cui sopra, successivamente a sua figlia e a sua moglie.
Anche altri locali rientrano nel mirino dell’inchiesta, tra cui un ristorante in via Matteotti, intestato prima a un cittadino egiziano e poi a un’altra persona, ritenuti prestanome.
A Nocera Inferiore, l’imprenditore avrebbe gestito una pizzeria d’asporto intestata formalmente a un’altra persona, che però agiva come mero prestanome, mentre il vero controllo era esercitato dall’imprenditore. Simile modus operandi è stato riscontrato nella gestione di una società a responsabilità limitata con sede legale a Bologna, nominalmente intestata al figlio del suddetto imprenditore, nonché nell’acquisto di un appartamento, in cui sarebbe intervenuta una riduzione del prezzo ottenuta mediante minacce.
Le accuse e l’inchiesta della DDA
Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, hanno svelato un sistema articolato di società e ditte individuali operanti nel settore della ristorazione, formalmente intestate a prestanome ma di fatto gestite sempre dall’imprenditore di Nocera Inferiore.
Le accuse nei suoi confronti includono il tentativo di eludere le normative antimafia attraverso intestazioni fittizie a parenti e terzi compiacenti, il trasferimento fraudolento di valori e l’indebita percezione di fondi pubblici. Inoltre, è accusato di episodi di usura ed estorsione, perpetrati ai danni di persone in gravi difficoltà economiche.
Ora, spetterà al Giudice per l’Udienza Preliminare valutare le posizioni dei singoli imputati e decidere sull’eventuale rinvio a giudizio.
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