immagine da pixabay
Aumenta in maniera critica la tensione nel Kashmir, regione himalayana a “status speciale“ dell’India. Il Governo centrale ha infatti deciso di revocare l’autonomia della regione per cercare di favorire l’integrazione della maggioranza musulmana nel resto della regione. L’annuncio è stato dato dal Ministro degli Interni Amit Shah che ha presentato in Parlamento un decreto che di fatto cancella l’articolo 370 della Costituzione. L’articolo prevedeva la capacità di legiferare in modo autonomo per le regioni di Kashmir e Jammu.
La modifica è stata già approvata dal Presidente ed è destinata a suscitare numerose polemiche nella regione contesa tra India e Pakistan. Di fatto, sarà ora possibile acquistare immobile per i non residenti della regione, cosa fino ad oggi vietata, e inoltre saranno cancellate le tutele per i locali nella pubblica amministrazione e nell’istruzione universitaria.
L’iniziativa è stata portata avanti dal partito nazionalista del premier Narendra Modi con l’obiettivo di diluire la presenza musulmana, accelerando l’integrazione forzata del Kashmir ma arrivano già le proteste degli amministratori locali: la modifica costituzionale porterà a proteste e disordini. Le autorità indiane hanno però già dato inizio ad attività di tipo repressivo, sospendendo servizi telefonici e internet e sottoponendo i leader locali a provvedimenti di arresti domiciliari.
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