Nel 1946 il Consiglio dei ministri adotta provvisoriamente Fratelli d’Italia come Inno nazionale. Dopo 71 anni l’Inno di Mameli diventa ufficiale
Correva l’anno
1946 quando il 12 ottobre il
Consiglio dei ministri adottò provvisoriamente l’
Inno di Mameli con inno nazionale. 71 anni dopo il Senato ha approvato definitivamente la legge che rende ufficiale
Il canto degli Italiani di
Goffredo Mameli. Il verbale di una delle primissime riunioni del Consiglio dei Ministri presieduto quel tempo da
Alcide de Gasperi dichiarava: “
Su proposta del Ministro della Guerra si è stabilito che il giuramento delle Forze Armate alla Repubblica e al suo Capo si effettui il 4 novembre p.v. e che, provvisoriamente, si adotti come inno nazionale l’inno di Mameli”. Nonostante ciò, gli italiani hanno conservato l’Inno nel cuore, perché
simbolo dell’Unificazione tanto desiderata quanto sofferta avvenuta “soltanto” nel
1861. L’Inno rappresenta non solo il
momento di unione e fratellanza, ma anche
gioia. Proprio per questo è impossibile dimenticare il clima che si respirava quando l’
Italia vinse i
Mondiali nel
2006. Sulla carta l’Inno è sempre rimasto
precario, anche se nella legislatura 2001-2005 si inizia a muovere qualche passo. Così come nelle successive legislature fino al 2013. Nel
2012 una legge destinata a rafforzare il
senso di cittadinanza prevede l’insegnamento nelle scuole dell’Inno insieme ad altri
simboli patri italiani che identificano il Paese mettendone in risalto storia e cultura. Finalmente quest’anno la
Commissione Affari costituzionali della Camera in sole
due settimane è riuscita a promuovere la legge. Scartato invece
Va pensiero di
Giuseppe Verdi, che la
Lega anni fa propose come Inno alternativo.