Che sia cronica oppure occasionale, l’insonnia è uno dei disturbi più destabilizzanti per il corpo. Sfatiamo alcuni falsi miti e scopriamo le cattive abitudini che la causano
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Una notte senza sonno può destabilizzare l’intera giornata di un individuo, se non annullarla del tutto. Dormire poco, o per niente, infatti, contribuisce ad indebolire mente e corpo, causando, tra l’altro, disturbi dell’umore fastidiosi e controproducenti. Ma cosa fare per combattere l’insonnia? Che sia cronica oppure occasionale, cambiare alcune piccole abitudini può aiutare, come anche sfatare alcuni falsi miti.
Iniziamo col tranquillizzare i nostri lettori: se la vostra insonnia non si protrae per più di un mese allora non è un vero e proprio disturbo cronico, e potrete combatterla attraverso pochi semplici accorgimenti. Parliamo, comunque, di un disturbo che può essere causato da molteplici fattori, non solo fisici ma anche psicologici.
Pensiamo, ad esempio, ai famosi “pensieri” che non ci fanno dormire, oppure a distrazioni come lo smartphone o il pc. Secondo gli esperti, per conciliare il sonno, bisognerebbe eliminare dalla camera da letto tutti i dispositivi elettronici, compreso il televisore che, si, per alcuni concilierebbe il sonno inizialmente, ma finirebbe per interromperlo perchè il cervello rimarrebbe comunque vigile, tenuto sveglio dal pensiero di dover spegnere l’apparecchio.
L’insonnia, inoltre, contribuirebbe all’insorgenza di alcune patologie come l’obesità, il diabete e l’ipertensione, oltre ad acuire alcuni disturbi psicologici come ansia e depressione. Addirittura, potrebbe arrivare ad abbassare la tolleranza al dolore. Ecco alcune piccole regole per combatterla e prevenirla.
Il vademecum del dormiglione
Secondo gli esperti, le prime, potenziali vittime dell’insonnia, sono i nottambuli. Andare a letto tardi, infatti, non permetterebbe alla melatonina, la sostanza che il corpo produce per conciliare il sonno, di agire. L’organismo, infatti, la produce nelle ore del crepuscolo, per poi raggiungere l’apice intorno alle due della notte. Trascorso questo lasso di tempo, quindi, sarà sempre più difficile trovare il momento giusto per addormentarsi, rischiando di perdere anche l’intera notte.
Un altro accorgimento è quello di non andare a dormire quando la digestione è ancora in corso, perchè questo processo interferisce significativamente con il riposo. Ancora, sarebbe meglio evitare di allenarsi nelle pre serali, a causa degli ormoni che lesercizio fisico produce, e che contribuiscono a tenere sveglio l’intero organismo.
Che sia cronica oppure occasionale, l’insonnia è uno dei disturbi più destabilizzanti per il corpo. Sfatiamo alcuni falsi miti e scopriamo le cattive abitudini che la causano
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Iniziamo col tranquillizzare i nostri lettori: se la vostra insonnia non si protrae per più di un mese allora non è un vero e proprio disturbo cronico, e potrete combatterla attraverso pochi semplici accorgimenti. Parliamo, comunque, di un disturbo che può essere causato da molteplici fattori, non solo fisici ma anche psicologici.
Pensiamo, ad esempio, ai famosi “pensieri” che non ci fanno dormire, oppure a distrazioni come lo smartphone o il pc. Secondo gli esperti, per conciliare il sonno, bisognerebbe eliminare dalla camera da letto tutti i dispositivi elettronici, compreso il televisore che, si, per alcuni concilierebbe il sonno inizialmente, ma finirebbe per interromperlo perchè il cervello rimarrebbe comunque vigile, tenuto sveglio dal pensiero di dover spegnere l’apparecchio.
L’insonnia, inoltre, contribuirebbe all’insorgenza di alcune patologie come l’obesità, il diabete e l’ipertensione, oltre ad acuire alcuni disturbi psicologici come ansia e depressione. Addirittura, potrebbe arrivare ad abbassare la tolleranza al dolore. Ecco alcune piccole regole per combatterla e prevenirla.
Il vademecum del dormiglione
Secondo gli esperti, le prime, potenziali vittime dell’insonnia, sono i nottambuli. Andare a letto tardi, infatti, non permetterebbe alla melatonina, la sostanza che il corpo produce per conciliare il sonno, di agire. L’organismo, infatti, la produce nelle ore del crepuscolo, per poi raggiungere l’apice intorno alle due della notte. Trascorso questo lasso di tempo, quindi, sarà sempre più difficile trovare il momento giusto per addormentarsi, rischiando di perdere anche l’intera notte.
Un altro accorgimento è quello di non andare a dormire quando la digestione è ancora in corso, perchè questo processo interferisce significativamente con il riposo. Ancora, sarebbe meglio evitare di allenarsi nelle pre serali, a causa degli ormoni che lesercizio fisico produce, e che contribuiscono a tenere sveglio l’intero organismo.