Io Prima Di Te- L’amore può davvero salvarti la vita?
[ads1] Tratto dall’omonimo romanzo di
Jojo Moyes, che ne cura anche la sceneggiatura,
Io prima di te (Me before you)




racconta la storia di
Louisa Clark (Emilia Clarke), una ventiseienne spinta da esigenze economiche ad assistere
Will Traynor, un banchiere tetraplegico interpretato dal talentuoso
Sam Clafin (#Scrivimiancora) . Costretto su una sedia a rotelle e tormentato da una condizione di vita insostenibile, Will si rivela immediatamente cinico, maleducato e decisamente dispotico nei confronti di Lousia eccentrica ragazza dai gusti stravaganti. Il film tratta degli argomenti molto complessi e spesso molto stereotipati, al di là dei sentimenti, infatti, troviamo la disabilità, la malattia e l’eutanasia. Il film si mostra, fin da subito, incerto e confuso, ricalcando cliché già visti e trattati, in cui la ragazza di umili origini viene inserita in un ambiente alto-borghese, prendendo largamente spunto da commedie incentrate sugli scontri sociali e sulle limitazioni fisiche come “
Quasi Amici” e “
Colpa delle stelle”, film campione d’incassi nel 2014. Tutto sommato mescolare le idee avrebbe potuto dare vita a qualcosa di innovativo e spettacolare se non fosse per i


numerosi vuoti che, fino alla fine, non vengono colmati del tutto. Io prima di te appare spesso ridondante e traspare chiaramente il divario rispetto al romanzo, con i personaggi secondari (ad esempio la madre di Louisa), che spesso escono di scena in maniera abbastanza casuale e inconcludente. Una delle note positive di questa pellicola sono decisamente i protagonisti, amati e apprezzati dal pubblico per motivi diversi. La bella Emilia Clark stupisce tutti con un personaggio goffo, ironico e totalmente diverso e decisamente meno intrigante rispetto all’incantevole e temibile madre dei draghi
Daenerys Targaryen ne “Il trono di spade”. Sam Clafin amato da grandi e piccine per le sue eccezionali interpretazioni in “
Pirati dei Caraibi”, “Hunger Games” e “#Scrivimiancora” in questa pellicola si mostra capace di cogliere e rappresentare al meglio le emozioni, lasciando trasparire il dolore e la rassegnazione dovuta alla condizione fisica del proprio personaggio.


Il rapporto che viene a crearsi tra due protagonisti che, nonostante godano di una discreta chimica fra loro, rimane imprigionato in deludenti stereotipi senza mai comunicare qualcosa di più profondo e coinvolgente, se non in un timido accenno verso la fine. I temi affrontati quali
l’amore e la morte, così delicati quanto scottanti e a volte scomodi trovano poco riscontro e spessore nella trama tanto da essere bloccati ancor prima di svilupparsi. Il finale è senz’altro ben studiato, riesce a toccare le corde giuste così da riuscire a far commuovere un discreto numero di spettatori, puntando tutto sul disagio fisico del protagonista e provando a nascondere tra le lacrime del pubblico i numerosi punti di domanda di un film con un gran potenziale ma decisamente mal gestito. La fotografia di
Remi Adefarasin, conosciuto per i suoi lavori in
Elizabeth, About a boy e Match Point, rende la


pellicola più romantica e poetica regalando allo spettatore immagini nitide e ricche di colori. Ottima scelta per quanto riguarda la colonna sonora di
Craig Armstrong che assieme alle musiche di Ed Sheeran, “Photograph” e “Thinking Out Loud”, coinvolgono e commuovono il pubblico. Non c’è che dire a contribuire notevolmente all’ottimo riscontro con il pubblico è la presenza di due grandi attori (3,4 milioni d’incasso
) ciononostante, la pellicola ampiamente pubblicizzata non è riuscita ad essere all’altezza delle aspettative, seppur cercando di recuperare con un finale furbo e ben ideato
per conquistare il cuore dei molti spettatori. Voto 7 [ads2]