Si riaccende lo scontro tra Usa e Iran in Medio Oriente. Dopo che Trump ha ordinato di suo pugno la morte del generale Qassem Soleimani la protesta contro gli americani è aumentata.
Il raid, aveva proprio il militare di Teheran come obiettivo principale. “Un’azione difensiva“, l’ha definita il Pentagono riferendosi alle recenti proteste nel Paese che hanno avuto come obiettivo l’ambasciata Usa. L’operazione è stata condotta con l’uso di un drone che ha individuato l’auto che avrebbe dovuto portare in città Soleimani e il numero due dei paramilitari sciiti Hashd Shaabi, Abu Mahdi al-Mohandes, appena sbarcati nell’aeroporto cittadino.
Soleimani era il generale delle Forze Quds, milizie speciali delle Guardie della Rivoluzione Islamica, lui era il responsabile delle strategie militari iraniane in Medio Oriente, per dirigere le operazioni delle milizie del governo di Hassan Rohani.
Intanto il presidente iraniano Rohani in visita ai familiari del generale ucciso dichiara vendetta. Poi conclude: “Gli americani non si sono resi conto di quale grande errore hanno fatto, vedranno gli effetti di questa azione criminale non solo oggi, ma negli anni a venire. Il crimine dell’America rimarrà nella storia tra i più grandi commessi contro il popolo iraniano. Ora gli Stati Uniti sono i più odiati dagli iraniani e dagli iracheni”
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