15 Novembre 2021 - 17:48

Italia, il mondiale è ad un passo: andiamocelo a prendere!

Italia, Mancini

L’Irlanda del Nord è l’ultimo ostacolo per gli azzurri di Roberto Mancini, vincere ed evitare i play off per chiudere un cerchio

Ci siamo, il giorno della verità è arrivato, stasera sapremo finalmente se l’Italia campione d’Europa entrerà a Qatar 2022 dalla porta principale o dovrà invece passare dal limbo dei play off.

La partita con l’Irlanda del Nord sarà carica di componente emozionale. Un’ansia che dovrà essere trasformata in energia positiva per superare tutte le difficoltà che ci attenderanno in un campo non proprio “amico” degli azzurri. Storicamente, infatti, il Windsor Park è stato il teatro della prima vera debacle del nostro calcio quasi 64 anni fa.

Era il gennaio 1958 quando la Nazionale del ct Alfredo Foni, campione olimpico nel 1936 e campione del mondo nel 1938, si giocava l’accesso al mondiale in Svezia proprio con i nostri avversari di stasera, in quella che avrebbe dovuto essere una “passeggiata di salute” ma che in realtà si trasformò in un vero incubo.

A differenza di questo nefasto precedente, dove il risultato secco avrebbe deciso le sorti delle due nazionali, stasera l’Italia si gioca l’accesso diretto e mal che vada si passerà dai play off, rievocando fantasmi vecchi di quattro anni pronti a tormentare i sogni calcistici di un intero Paese.

La partita

L’avversario è di quelli rognosi, i nordirlandesi in casa non hanno mai perso e hanno già fermato la Svizzero sullo 0-0. In più avranno il “vantaggio” di giocare senza pressioni, visto che la qualificazione è già naufragata da diverso tempo.

Pressioni che, invece, potrebbero rappresentare il vero scoglio da superare per i ragazzi di Mancini, entrati in campo contro lo Svizzera troppo timorosi rispetto alla solita spavalderia che ci ha permesso di tornare sul tetto d’Europa appena qualche mese fa.

Ritrovare la spensieratezza delle notti magiche sarà fondamentale per centrare un traguardo importantissimo, la possibilità di rimetterci sulla mappa del calcio mondiale quattro lunghi anni dopo. Le combinazioni sono ormai note a tutti e una vittoria potrebbe anche non bastare, ma siamo certi che milioni di italiani saranno d’avanti alla tv pronti a spronare una squadra attesa dall’ennesimo (e forse più importante) esame di maturità da superare ad ogni costo.

Novanta intensissimi minuti come metafora perfetta della vita, novanta minuti per sentirci tutti figli della stessa bandiera, gli ultimi novanta minuti per sentirci ancora una volta fieri di essere italiani.