Siamo arrivati alla resa dei conti. La Commissione Europea è in procinto di pronunciare un verdetto importante per quanto riguarda l’Italia. Domani, infatti, si deciderà ufficialmente se suggerire ai paesi membri di aprire o meno una procedura per debito eccessivo ai danni dell’Italia. Le ultime indicazioni lasciano prevedere che salvo sorprese l’esecutivo comunitario riterrà giustificata una tale scelta, che in ultima analisi dipenderà dal Consiglio, possibilmente in Luglio. Da qui ad allora, il Governo Conte dovrà trovare il modo per evitare una messa sotto tutela.
Il commissario agli affari economici dell’UE, Pierre Moscovici, parlando dell’infrazione, ha voluto essere il meno invasivo possibile: “L’Europa è una comproprietà, ci sono regole che tutti osservano e non possiamo avere nemmeno uno che se ne disinteressi. Ma la mia parola d’ordine è dialogo, dialogo, dialogo.”
Parole che, però, sembrano solamente di facciata. Il collegio dei commissari, che si riunirà domani a Bruxelles, infatti, sembra orientato a prendere atto che vi sono le condizioni per aprire la procedura per debito eccessivo.
La procedura per debito eccessivo, mai utilizzata finora, prevede una messa sotto tutela del Paese. L’Italia, se questo può consolare il Governo, non è stata però l’unica nazione ad avere un richiamo. Gli altri stati membri interpellati sono stati Cipro, a causa dell’andamento del deficit nel 2018; il Belgio, per via dell’evoluzione del debito sempre l’anno scorso; e la Francia, in relazione al debito dell’anno scorso e al previsto disavanzo per quest’anno.
Insomma, un’Europa in pieno indebitamento.
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