Sono passati sette mesi da quel maledetto 26 gennaio, quando Kobe Bryant perse la vita insieme a sua figlia Gianna Maria in un incidente in elicottero, sulle colline di Los Angeles. La sua scomparsa si può definire il preludio di un anno nefasto, in cui il mondo ha dovuto lottare per la propria sopravvivenza.
Ed oggi, 23 agosto, il “Black Mamba” avrebbe compiuto 42 anni. Si tratta della prima ricorrenza da quel tragico incidente di fine gennaio, e per molti tifosi e appassionati il 23 agosto è già diventato un giorno di memoria e dolore. Dolore, perché a distanza di sette mesi, il ricordo di quel giorno è ancora presente.
Ma anche di memoria, per ricordare non solo uno dei più grandi giocatori di sempre, ma anche un padre, un marito, un uomo da cui prendere esempio. In occasione del suo compleanno, domani 24/8, i due numeri che ha indossato con i Lakers, nella Orange Country, località in cui Bryant risiedeva con la sua famiglia, si celebrerà il “Bobe Bryant Day”, mentre il suo sponsor, la Nike, ha lanciato la “Mamba Week”.
Impossibile poi dimenticare il suo legame con l’Italia, che a distanza di tanti anni è sempre rimasto invariato. Il Milan, squadra di cui Bryant era tifoso, lo ha ricordato così: “Quel magico 24 oggi sarebbe diventato un 42. Ci manchi, Kobe”.
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