Lo sceicco Sabah al-Ahmad al-Sabah, emiro del Kuwait, ovvero capo di stato del paese, è deceduto all’età di 91 anni. A dare la notizia sono stati i media statali kuwaitiani. La televisione di stato lo ha annunciato interropendo le trasmissioni trasmettendo i versi del corano. Alla guida dell’emirato dovrebbe succedergli il fratello e principe ereditario, Nawaf al-Ahmad, di 83 anni. Lo scorso luglio l’emiro si era trasferito negli Stati Uniti a seguito di un intervento chirurgico a cui si era sottoposto in Kuwait e di cui non era mai stata specificata la natura.
Sabah al-Ahmad al-Sabah ha governato il Kuwait dal 2016 e in precedenza era stato ministro degli Esteri per più di 40 anni. Nella sua lunga carriera aveva cercato di riallacciare i rapporti del Kuwait con i paesi arabi che avevano sostenuto l’Iraq durante la guerra del 1990-91. A quell’epoca il paese guidato da Saddam Hussein invase il Kuwait, provocando poi l’intervento di una coalizione internazionale di 35 stati guidata dagli Stati Uniti d’America.
L’emiro non aveva seguito Emirati e Bahrein nel processo di normalizzazione dei rapporti con Israele e si era schierato su una linea di attesa, come l’Arabia Saudita. Nel Paese c’è una forte minoranza sciita, circa il 30 per cento. Ed è presente ancora una consistente comunità palestinese, circa 150 mila persone su una popolazione di 4,1 milioni di abitanti.
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