immagine da twitter Kyrgios
Nick Kyrgios è una delle personalità di spicco del tennis contemporaneo, dopo essere diventato campione slam in doppio all’Australian Open ed aver raggiunto la finale a Wimbledon. Se a marzo, dunque, era fuori la top100 mondiale, ad agosto è testa di serie in uno slam. Senza contare che con i punti non conteggiati della finale a Wimbledon si sarebbe avvicinato alla top10. Questo è il frutto di un equilibrio ritrovato, tanto dentro quanto fuori dal campo. Un equilibrio che nel corso della sua vita Kyrgios non sempre ha avuto, come si evince dal racconto che lui stesso ha fatto della propria infanzia contaminata da razzismo e bullismo.
Prima dell’inizio dell’ultimo slam dell’anno, infatti, Kyrgios ha voluto raccontare uno scorcio molto intimo della sua vita. “Quando ero giovane, ero un ragazzino sovrappeso“, ha spiegato. “Molti allenatori e insegnanti mi hanno detto che non sarebbe andata bene. Ho affrontato le stesse critiche in tutta l’Australia, col razzismo e tutto il resto. Ho ancora un grande risentimento dentro di me. Ora non mi ‘punge’ più, ma non lo dimentico.” Poi ha lanciato la stoccata: “Quindi ora, quando sarò in cima, non lascerò che lo dimentichino“.
Un vero e proprio esempio di rivalsa, quello di Kyrgios. Il vissuto del tennista australiano dimostra che non bisogna mai arrendersi e che c’è sempre una possibilità di vittoria, anche quando tutti gli altri ti credono spacciato.
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