8 Settembre 2022 - 16:31

La Bce aumenta i tassi dello 0,75%

La Bce aumenta i tassi dello 0,75% e annuncia: "Attesi ulteriori rialzi". Scopriamo, insieme, tutti i dettagli

BCE

La Banca centrale europea (Bce) alza i tassi d’interesse dello 0,75%. Lo comunica la stessa Bce dopo la riunione del Consiglio direttivo, aggiungendo di aspettarsi “ulteriori rialzi dei tassi”.

Inflazione, stime riviste al rialzo 

L’Eurotower ha infatti rivisto “significativamente al rialzo” le stime sull’inflazione, attesa nel 2022 all’8,1%, nel 2023 al 5,5% e nel 2024 al 2,3%. E il passo odierno di rialzo dei tassi “anticipa la transizione da un livello prevalentemente accomodante” di politica monetaria “verso livelli che assicureranno un ritorno puntuale dell’inflazione al target del 2%”, scrive ancora la Bce nel suo comunicato. I previsti futuri rialzi, dicono a Francoforte, il consiglio direttivo intende infatti “smorzare la domanda e proteggere dal rischio di una persistente revisione al rialzo delle aspettative dell’inflazione”. 

Bce: Pronti a “usare lo scudo anti-spread” 

Il board della Bce dichiara di essere pronto ad “adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del suo mandato per garantire che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio termine”. A tal proposito il Tpi, cioè lo scudo anti-spread, è disponibile “per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una seria minaccia per la trasmissione della politica monetaria in tutti i Paesi dell’area euro, consentendo così al Consiglio direttivo di adempiere più efficacemente al proprio mandato di preservare la stabilità dei prezzi”. 

Crescita in rallentamento

 – La Bce dice poi che, “dopo un rimbalzo nella prima metà del 2022, dati recenti indicano un sostanziale rallentamento della crescita economica dell’area euro, con un’economia che dovrebbe ristagnare nel corso dell’anno e nel primo trimestre del 2023″. I prezzi molto elevati dell’energia, spiega la Bce, “stanno riducendo il potere d’acquisto dei redditi delle persone e, sebbene le strozzature dell’offerta si stiano attenuando, continuano a limitare l’attività economica”. Inoltre, la guerra “pesa sulla fiducia di imprese e consumatori”.