17 Aprile 2020 - 14:33

Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Fiorello: l’appello al Governo

laura pausini

Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Fiorello e molti altri. Il mondo della musica e dello spettacolo unito per rivolgere un appello al Governo. È virale il messaggio via social che chiede maggiori tutele per le categorie legate al mondo dell’intrattenimento

Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Fiorello e molti altri. L’esercito di artisti provenienti da tutti i rami dello spettacolo, avanza per rivolgere un appello al Governo. La voce congiunta di Giorgia, Elisa, Alessandra Amoroso, Paola Cortellesi, Paola Turci, Marco Masini e Noemi, per chiedere maggiori tutele per i lavoratori del settore.

Non solo Laura Pausini, apripista del movimento, ma anche Frankie hi-nrg mc,  Umberto Tozzi, Gigi D’Alessio e tanti altri, insieme in un appello congiunto al Governo per tutelare i lavoratori del settore. A rischio il mondo dei concerti e gli show che slitteranno di un anno, a causa delle misure di contenimento da Coronavirus.

Gli artisti hanno pubblicato lo stesso testo inviato al governo per sensibilizzare tutti su un tema stringente, ma trascurato, quello della tutela dei lavoratori più fragili facenti parte della filiera dello spettacolo. Dalle maestranze, ai tecnici, passando per il facchinaggio artistico, fino ad arrivare agli stessi interpreti.

Con sguardo in camera, probabilmente quello di uno smartphone, Laura Pausini legge il testo e avvia un passaparola divenuto virale nelle ultime ore. Un coro unanime al quale pian piano stanno aderendo proprio tutti.

Ecco il testo

“Ogni cosa ha il suo tempo ed oggi è ancora il tempo del dolore per chi non c’è più, delle cure ai malati e del sostegno economico, morale e organizzativo da chiedere a gran voce per tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea e questa senza dubbio è la priorità. Domani però, nel rispetto di tutti, dovremo ripartire e non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe ed oggi senza prospettive. Non stiamo parlando per noi o di noi”.

Stiamo parlando di tutti i musicisti, gli autori, i dee jay, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori specializzati, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell’intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che, come tutti, ha il diritto di lavorare. E che come tutti ha il diritto ad essere protetto quando, senza alcuna colpa, il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro, della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo”.

Definizione della fase 2, maggiore chiarezza per il destino degli artisti

Il Paese si appresta a definire la Fase 2 e leggiamo ovunque di iniziative, proposte, modalità che consentiranno una graduale, difficile e doverosa ripresa delle attività produttive e commerciali. Ma non leggiamo mai di cosa accadrà ai lavoratori del mondo dell’intrattenimento. Noi artisti che condividiamo con questi lavoratori una parte fondamentale della nostra vita e conosciamo a fondo le difficoltà che stanno attraversando, ci chiediamo: Come potranno reggere ad una emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di questa estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare?”.

Laura Pausini e colleghi chiedono risposte e lo fanno mettendoci la faccia

Per questo attendiamo e ci auguriamo: che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase di emergenza venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso; che sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni, si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti; che il governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all’intero settore un’ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare, con risorse concrete che consentano la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza, per i lavoratori e per il pubblico. Ci auguriamo infine di rivederci presto. In un club, in teatro, nei palasport, negli stadi, nelle arene e nelle piazze. E quando ci rivedremo, il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni”.