Le Iene indagano il fenomeno degli E-Sports
L’inviato de Le Iene Nicolò De Deviitis ha deciso di indagare il fenomeno degli E-sports, i giochi per smartphone, pc e altri oggetti hi-tec
Gli E-sports, ovvero quei giochi per smartphone, pc e altri oggetti tecnologici sono diventati dei veri e propri fenomeni: nel mondo esistono diverse fiere che mettono in contatto gli appassionati di tutto il mondo (disposti a sborsare cifre record per un biglietto) con i propri idoli top-player, nient’altro che i Cristiano Ronaldo della consolle.
Questi eventi sono spesso trasmessi in streaming dai più grandi colossi della creazione di contenuti multimediali, quali Google, Amazon e Microsoft, che generano un giro d’affari pari a un miliardo di Euro.
Il programma Le Iene, con l’inviato Nicolò De Devitiis, ha incontrato alcuni di questi top player, scoprendo addirittura che dietro di loro c’è un vero e proprio staff tecnico: si va dal consulente psicologico (che li aiuta a gestire lo stress prima e dopo una partita) al preparatore atletico, che tiene sotto controllo soprattutto la vista dei top player.
Fa certo impressione la storia di uno di loro: un enfant prodige di 12 anni che ha deciso di lasciare la scuola per diventare un campione di Fortnite, lautamente stipendiato grazie agli introiti provenienti dalle visualizzazioni delle sue performance;
“Se Fortnite dovesse sparire? Giocherei ad altri giochi per diventare un campione anche in quelli”, dice lui, stimolato da una domanda di De Devitiis circa il suo futuro lontano dalla consolle.
Lo stesso servizio non ha però preso in esame il fenomeno degli e-sports ma anche quello del cosplay (che consiste nel vestirsi come uno dei propri miti dal mondo del game, dei cartoon e del cinema) e degli youtuber che si occupano di videogiochi.
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