Omar Mohammed, 31enne, è uno storico che per oltre due anni ha documentato dall’interno le atrocità commesse dai jihadisti. Le Iene hanno intervistano il blogger nel servizio di stasera, 21 febbraio.
Il suo blog è conosciuto in tutto il mondo per aver raccontato dall’interno come si vive sotto l’occupazione dello Stato Islamico. In un primo momento Omar, non capisce cosa stia succedendo alla sua città, poi però quando nel giugno 2014 Mosul cade sotto il controllo dell’Isis, si rende conto di ciò che è avvenuto e diventa “Mosul Eye.” Ora che i miliziani dell’Isis sono stati cacciati dalla città di Mosul, Omar (questo il suo vero nome) dopo anni di anonimato ha deciso di uscire allo scoperto. Quello che racconta, le scene che i suoi occhi hanno visto, fanno rabbrividire. Rivela tutte le restrizioni dettate dai jihadisti e racconta che: non si poteva ascoltare musica, l’arte era proibita, non si poteva parlare al telefono lungo le strade (si rischiava di essere accusati di spionaggio), era vietato scambiare delle parole con persone al di fuori della propria casa, per i piccoli furti venivano amputati degli arti. Nell’intervista della Iena Pablo Trincia, Omar Mohammed ripercorre la sua vita a Mosul segnata, sin dall’infanzia, da guerre e distruzioni. Il blogger di giorno raccoglie informazioni e di notte scrive in arabo e in inglese sul suo blog e sul suoi profili Facebook e Twitter. Frequenta i sermoni del venerdì, raccoglie il materiale di propaganda, chiacchiera con chi lavora negli ospedali. Si costringe a partecipare alle esecuzioni pubbliche per scrivere i nomi delle vittime e dei carnefici (nel suo blog infatti, ha postato una tabella che riporta nomi delle vittime, luogo del decesso e com’è avvenuto). Omar Mohammed è una risorsa importante per i media internazionali, che grazie al suo blog, sono riusciti ad apprendere diverse informazioni collegate all’ISIS ed al loro controllo sul territorio. Per raccogliere tali informazioni ha dovuto utilizzare per anni false identità. Sono state innumerevoli le minacce di morte che Omar ha ricevuto, ma soltanto adesso, dopo aver ottenuto asilo politico in Europa, il blogger ha rivelato la sua vera identità. Ora vive in una località segreta per sicurezza, ma ciò che ha raccontato nel suo blog è da leggere per comprendere quante atrocità hanno visto i suoi occhi. Alle telecamere de “Le Iene”, Omar appare tranquillo, ma quando si sofferma a raccontare scene cruente, come la lapidazione di una donna che è continuata fino a farla morire dissanguata, i suoi occhi non trattengono le lacrime. Ci vuole coraggio per documentare tali atrocità e Omar ne ha avuto davvero tanto.La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
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