10 Ottobre 2019 - 22:41

Le Iene, ospedali da sogno: al Bambin Gesù una nuova cura contro la leucemia

Le Iene

Le Iene, ospedali da sogno: al Bambin Gesù una nuova cura sperimentale con le cellule per i bambini malati di leucemia

Le Iene, ospedali da sogno: al Bambin Gesù di Roma dopo anni di ricerca è stata scoperta ed è in fase di sperimentazione una nuova cura contro la leucemia infantile. Si basa sulle cellule del paziente stesso, che vengono modificate con un gene che riesce a riconoscere le cellule malate. Per dare alle suddette cellule questo rinforzo, viene dapprima effettuato un prelievo di sangue. In seguito vengono eliminati i linfociti: sono loro che saranno potenziati e che agiranno contro la malattia.

La ricerca è iniziata negli Stati Uniti, ma l’Italia ha contribuito in maniera notevole grazie al professore Franco Locatelli. Quest’ultimo durante il servizio ha mostrato alle Iene l’officina farmaceutica, dove vengono create le cellule curative.

Queste cellule hanno bisogno di una temperatura molto bassa per la creazione: ovvero in azoto a -100° e vengono poi conservate in criocontenitori. Per l’utilizzo invece devono essere scongelate. A questo punto sono allo stato liquido e vengono così reinfuse nel paziente dove persistono a lungo.

Le cellule allo stato liquido si presentano in modo anonimo e vengono contenute in boccette sterili. Per ogni boccetta, un paziente. E’ una cura quindi ultraperosonalizzata che però, per il momento, è dedicata solo ai pazienti con un età non superiore ai 25 anni. Nonostante il limite di età i pazienti a cui è dedicata devono aver fallito almeno due linee di trattamento. Per cui è riservata solo ai casi molto complicati e senza molte speranze.

Per il momento la cura è stata somministrata solo ad un gruppo di bambini e molti di loro sembrano aver reagito bene. In altri casi, ha affermato il professor Locatelli, ci sono state anche delle sconfitte. Proprio in questo momento invece è in fase di avvio una nuova fase di sperimentazione. Se anche questa mostrerà ottimi risultati finali, si potrebbe pensare ad una vera e propria ufficializzazione del trattamento. E poi chissà, magari la cura potrebbe essere estesa anche a persone più grandi.