Attualità

Le uova non aumentano il colesterolo: il nuovo studio

L’uovo è un alimento consumabile direttamente o come ingrediente in numerosi piatti delle cucine di tutto il mondo. Il più utilizzato è l’uovo di gallina, ma si consumano anche le uova di altri volatili: quaglia, anatra, oca, struzzo, eccetera. Nell’uso corrente il termine “uovo” senza altre precisazioni indica quello di gallina.

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Un team di ricerca statunitense ha determinato che le uova non aumenterebbero i valori del colesterolo nel sangue, sia quello “buono” che quello “cattivo”. Sono giunti a questa conclusione dopo aver confrontato le analisi di chi ne mangiava 12 o più a settimana con quelli di chi ne mangiava al massimo un paio o non ne mangiava.

Lo studio

A determinare che le uova non favorirebbero il colesterolo alto è stato un team di ricerca statunitense guidato a scienziati del Duke Clinical Research Institute di Durham (Carolina del Nord). I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Nina Nouhravesh, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver coinvolto in uno studio 140 persone che avevano avuto un precedente evento cardiovascolare o erano portatrici di almeno due fattori di rischio correlati, come elevato indice di massa corporea (BMI); diabete; pressione arteriosa alta (ipertensione); e colesterolo alto.

Incrociando tutti i dati è emerso che nelle persone che consumavano 12 o più uova a settimana, al termine del periodo di follow up di quattro mesi, è stata evidenziata una riduzione di 0,64 mg/dl di “colesterolo buono” e di 3,14 mg/dl di “colesterolo cattivo”. Anche se i valori non erano statisticamente significativi, secondo gli autori dello studio indicano che il consumo delle uova fortificate non contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo in pazienti considerati a rischio. Più in generale, nel gruppo che consumava più uova sono stati osservati anche riduzione del colesterolo totale; riduzione della troponina (molecola associata al danno cardiaco); riduzione della resistenza all’insulina; aumento della vitamina B; riduzione delle particelle del “colesterolo cattivo”; e riduzione di un biomarcatore associato ai lipidi (apoB).

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“Si tratta di un piccolo studio, ma ci rassicura sul fatto che mangiare uova fortificate è accettabile per quanto riguarda gli effetti sui lipidi nell’arco di quattro mesi, anche tra una popolazione ad alto rischio”, ha evidenziato in un comunicato stampa la dottoressa Nouhravesh. Anche se questo è uno studio neutrale, non abbiamo osservato effetti avversi sui biomarcatori della salute cardiovascolare e ci sono stati segnali di potenziali benefici derivanti dal consumo di uova fortificate che giustificano ulteriori indagini in studi più ampi”.

Rita Milione

Classe '99 da Cava de' Tirreni. Laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno con tesi in Diritto Parlamentare. Appassionata di social media, politica e giornalismo.

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