Legittima difesa, il Movimento 5 Stelle frena
Oggi comincia al Senato la battaglia della Lega sulla legittima difesa. Ma dal Movimento 5 Stelle arrivano solo segnali di frenata
La legittima difesa è ufficialmente il nuovo “pomo della discordia” del Governo gialloverde. Durante il question time alla Camera, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede prima e Giuseppe Conte poi hanno smussato gli entusiasmi leghisti. Il provvedimento non è così semplice da adottare.
“In nessun modo la realizzazione dell’obiettivo riformatore, per come concepito dalla maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia, la detenzione e il porto delle quali risultano disciplinate da disposizioni normative rigorose sulle quali il Governo non avverte alcuna esigenza di intervenire, trattandosi di leggi che rappresentano, peraltro, strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità.” ha dichiarato Bonafede.
Anche il premier ha frenato la questione: “Il Governo non vuole incitare alla giustizia privata né all’uso delle armi. L’Esecutivo è però consapevole che sul piano applicativo giurisprudenziale della legittima difesa si siano create delle incertezze che vanno risolte.”
Parole che hanno suscitato reazioni opposte. Il ministro Salvini ha subito corretto il tiro, però: “Sono in piena sintonia con il ministro Bonafede. Nessuna liberalizzazione delle armi. Il mio ultimo obiettivo è il modello americano, non mi interessa di vendere le armi in tabaccheria. Il modello che preferisco è quello svizzero.”
Nel frattempo, sulla questione il PD e Forza Italia nutrono sentimenti opposti. Se i berlusconiani vogliono la riforma, il segretario PD Maurizio Martina l’ha attaccata su Facebook: “È una legge Far West. La chiamano “legittima difesa”, si legge più armi per tutti. Non ci stiamo. Guardiamo agli Stati Uniti, il Paese dove circolano più armi e ci sono leggi sulla legittima difesa che piacciono alla destra.”
Lo scontro è appena cominciato.
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