13 Febbraio 2015 - 13:39

Libri da buttare: la cultura si getta via a Bari

Libri buttati nell’immondizia. Così viene ricordata la vita del suo possessore. Accade a Bari. La notizia commentata anche da Roberto Saviano

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Libri gettati in un cassonetto, come se fossero carta usata per avvolgere il pesce. Vergognoso gesto di noncuranza quello commesso a Bari, dove un uomo da poco deceduto, ha lasciato la sua preziosa collezione di libri (che si è scoperto essere una vera e propria miniera di cultura) alla mercé di  parenti sciacalli e ignoranti, che non hanno mai attribuito importanza alla formazione della mente, e dell’anima, soprattutto. Hanno dunque pensato bene, invece di donare questi libri a una biblioteca, di disfarsene assieme al proprio congiunto deceduto. Altro sintomo non solo di ignoranza, ma anche di aridità, in quanto probabilmente, per buttar via i pregevoli libri, non devono averlo amato in vita, e puntavano solo alla sua eredità.

libriNon poteva esserci peggiore oltraggio che farlo nei pressi della libreria Feltrinelli di Bari. I libri sono stati lasciati proprio nella pattumiera vicina, ma, naturalmente, le persone non si giudicano mai dalla provenienza: molti baresi, incuriositi, o forse più attenti e sensibili, hanno visto le copertine dei libri e hanno cominciato a rovistare all’interno. Ciò che hanno scoperto, è stata una vera collezione di libri dei più disparati generi, che sono stati immediatamente adottati da passanti che, sicuramente indignati per uno spreco simile, non hanno esitato a rimediare al sacrilegio compiuto da ignoti. La fortuna ha arriso a questi tesori di libri: i frequentatori di un megastore di libri, hanno in poco tempo,  fatto razzia; tutti i volumi hanno trovato un nuovo possessore o una famiglia in grado di apprezzarli e amarli.

Anche Roberto Saviano ha denunciato la perdita di questi libri, mettendo in luce un altro aspetto, oltre a sottolineare il ludibrio che meriterebbe alcuna gente: “Buttare i libri di chi muore in qualche modo è cancellare tutti i sentieri che quella persona ha percorso”. Ecco perché, con molta probabilità, chi ha compiuto questo atto deplorevole, non amava neppure chi li ha letti e custoditi con tanta passione, perché i libri raccontano di chi li possiede, rappresentano cammino spirituale che li porterà a scoprire nuovi orizzonti, nuove terre, a sognare di altri mondi pur rimanendo a casa seduti sul proprio divano. I libri sono treni  incantati che regalano la magia non solo del viaggio, ma anche dell’avventura, permettendo di scendere in qualsiasi stazione si desideri.

Sicuramente il defunto lo sapeva bene e, convinto di aver lasciato un patrimonio di libri d’inestimabile valore, ha soltanto confermato ciò che, evidentemente, i suoi “cari” pensavano realmente di lui. E, citando nuovamente Saviano: “Se un giorno dovessero buttar via la mia personale biblioteca, significherà aver buttato via tutto ciò che sono stato”.

Questa è l’Italia: spaccata ancora una volta, tra cultori della cultura e della mondezza.

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