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Lo Schiaccianoci e i quattro regni: Clara e il suo viaggio verso le responsabilità

Lo Schiaccianoci e i quattro regni: il nuovo remake della Disney tratto da un grande classico si conferma un film ben fatto e adatto a tutti, soprattutto ai giovanissimi

Un viaggio alla ricerca di sé, un’avventura in un mondo magico, una bambina e il suo dolore sono le colonne portati del Lo Schiaccianoci e i quattro regni. Tratto dal romanzo di E.T.A. Hoffman, il nuovo film della Disney è un remake realizzato grazie alla regia di Lasse Hallström e Joe Johnston. La favola tradizionale si trasforma in un fantasy a tutti gli effetti adatto a tutte le età, sopratutto ai giovanissimi.

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Non è la prima volta che la Disney si cimenta in un lavoro del genere: si pensi ad Alice in Wonderland, Biancaneve e Il Cacciatore o Cenerentola. Questa volta però la grande casa produttrice ha fatto in modo che il regista si avvicinasse molto al fantasy di Tim Burton.

Lo Schiaccianoci e i quattro regni si conferma anche uno dei titoli più attesi di questo 2018, nonché un piccolo assaggio natalizio un po’ in anticipo.

La trama

Lo Schiaccianoci inizia con una bellissima panoramica su una Londra tutta addobbata per Natale, con quell’aria frizzante che solo alla Vigilia si respira. Questa panoramica ci porta fin dentro la soffitta/rifugio della protagonista, Clara, interpretata da una dolce ed elegante Mackenzie Foy. Clara e i suoi fratelli hanno da poco perso la madre che ha lasciato per la vigilia un dono ad ognuno dei suoi tre figli: il mistero per Clara inizia da questo momento.

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La madre infatti le ha lasciato una strana noce scrigno e per aprirla occorre una particolare chiave, che non è però inclusa nel pacchetto. Alla festa annuale natalizia a casa del padrino Drosselmeyer, Clara è a lui che chiede aiuto per capire cosa nasconde quello scrigno appartenuto a sua madre; in seguito alla ricerca del suo regalo di Natale si incamminerà, seguendo un filo d’oro, verso la più magica delle esperienze.

La giovane verrà catapultata nei quattro regni (Il regno dei fiocchi di neve, Il Regno dei Fiori, Il Regno dei Dolci e Il Regno del Divertimento), che sua madre aveva creato: sfortunatamente l’assenza della regina per tanti mesi, aveva però permesso ad un regno di entrare in guerra con gli altri. Clara adesso, riconosciuta principessa, non solo dovrà avventurarsi per cercare la sua chiave, ma avrà anche il compito di riportare la pace e la serenità.

Il viaggio di Clara: i personaggi e la sceneggiatura

Il suo viaggio attraverso i quattro regni però è un viaggio anche e soprattutto alla ricerca della propria identità, per superare la morte della madre e trovare un senso al dono da lei lasciatole. Il viaggio diventa perciò simbolo del passaggio ad un’altra vita: dall’adolescenza alla vita adulta.

Una sceneggiatura abbastanza semplice, caratterizzata da pochi dialoghi e personaggi non molto approfonditi, che però è accompagnata da una bellissima scenografia. Il regno magico è infatti pieno di colori sgargianti, tanti costumi dai modelli più variegati, trucco e acconciature curatissimi e ambientazioni suggestive. Il viaggio di Clara inizierà in una candida distesa di neve, che per certi versi ricorda l’inizio de Le Cronache di Narnia, mentre il palazzo reale del regno magico ricorda molto i palazzi reali della Russia Zarista di inizio ‘900.

Un particolare degno di nota sono gli innumerevoli costumi, non solo quelli realizzati per i vari reggenti con caratteristiche ad hoc, ma anche quelli di Clara che faranno sognare soprattutto le più piccine.

Le performance

I quattro regni hanno altrettanti reggenti: tra questi troviamo l’eccentrica Fata Confetto, interpretata dalla bellissima Keira Knightley e l’esiliata Madre Cicogna, interpretata da Helen Mirren. Nel cast nei panni dell’inventore Drosselmeyer il bravissimo Morgan Freeman. Altro personaggio degno di nota, il soldato schiaccianoci che accompagna la giovane principessa nel suo viaggio: il sincero affetto che nasce tra i due però non sfocerà nel romanticismo, che forse manca. Viene un po’ messo da parte anche il rapporto tra Clara e suo padre, che dopo il lutto non riescono a viversi nel modo giusto.

La Knightley ormai si è consacrata al cinema in costume, regalando agli spettatori una performance anche a tratti ”odiosa”: passa dall’estrema dolcezza alla pura follia mossa da una paura incontrollata.

La Mirren invece la vediamo ben poco, solo nelle scene finali sembra il suo personaggio acquisti maggiore forza. In questa seconda parte del film brilla di luce propria sullo schermo, “rubando” la scena all’altra primadonna, la Fata Confetto.

La Foy, invece, è una giovane attrice che ha dato vita in questo film ad un personaggio scosso da un forte dolore. E lo ha fatto in punta di piedi, con una delicatezza che ben si allaccia col resto del film. Appare così, a tratti insicura, a tratti determinata, nell’affrontare la sua mirabolante avventura da paladina.

Il Balletto e le musiche

Una delle parti più belle e significative del film è l’omaggio al balletto di Mosca, che da anni porta in scena l’opera nei teatri di tutto il mondo in maniera magistrale. Il tutto viene fatto senza appesantire la pellicola. Anzi ha una funzione ben chiara: è attraverso la leggiadria di una ballerina (interpretata da Misty Copeland) e le musiche di Tchaikovsky infatti, che la nostra protagonista conoscerà la storia dei quattro regni. La colonna sonora è stata curata da James Newton Howard riprendendola in parte da “Movimenti della suite” di Tchaikovsky con qualche aggiornamento e qualche aggiunta.

Hallstrom è riuscito così a rendere dinamica e cinematografica un’opera prettamente teatrale e più volte rivisitata. Ben poco resta però del romanzo originale “Lo schiaccianoci e il re dei topo” scritto Hoffman, ma il risultato è più che positivo per trascorrere due ore immersi in un mondo pieno di ornamenti, di regni, principesse, personaggi eccentrici armate e guerre.

La conquista delle responsabilità (possibili spoiler)

Dopo aver superato tutte le prove, Clara è ormai una vera regina per i quattro regni: è pronta a tornare a Londra e a crescere con suo padre e i suoi fratelli. A farle compagnia il ricordo e il dono di sua madre: non un semplice carillon come scopre aprendo la sua noce, ma un vero mondo in cui rifugiarsi. E’ ormai una piccola donna, con le sue grandi responsabilità e che sa combattere la paura e il dolore, pronta a tornare alla sua vita.

Redazione ZON

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