“Più importante di Lui? Ma chi è, Dio?” – Si, lo chiamano proprio Dio”
Il misterioso uomo dal volto coperto e con la voce camuffata viene descritto come più potente di Berlusconi. Si ipotizza che possa trattarsi del capo della Protezione Civile, per via del suo controllo su tantissimi appalti. Viene quindi da pensare che il personaggio possa ispirarsi a Guido Bertolaso, capo della Protezione civile sotto diversi governi Berlusconi e coinvolto in un supposto caso di massaggi erotici all’interno di un centro benessere (da lui sempre negato). “Loro” è molto di più. È un concetto che può essere così astratto, sino a diventare invece, una concreta mole di uomini e donne pronti a fare la fila (ed oltre) per diventare qualcuno, per un attimo di gloria, per conoscere Lui, per vivere con Lui, per Lui. Loro sono il denaro, sporco di sangue e di sperma. Loro, le escort che vivono di lussuria, dimenticando di essere teste pensanti e trasformandosi, irrimediabilmente, in contenitori di carne ed eccitazione. Loro, i politici corrotti. Loro, il vuoto. La totale assenza di filtri e di temperanza. L’inizio della fine disdicevole, malinconica e grottesca, di una generazione priva di talento e potenzialità che preferisce vivere l’attimo, il momento inutile di celebrità. Loro, pronti a finire presto nel dimenticatoio. Loro, così vicini ad essere reietti, ma in ville lussuose, in abiti sgargianti, con incarichi istituzionali. Sorrentino disegna con cura maniacale tutto ciò che gira nei bordelli a cinque stelle tra Roma e Taranto. Una “Grande Bellezza” grottesca e distorta. Ed è proprio qui che risiede il grande merito del regista: rendere ciò che è kitsch in poesia. C’è aulicità nelle riprese, eleganza, nonostante tutto. Sorrentino non perde il suo stile, anzi ci gioca, simulando e dissimulando, prendendosi gioco dei personaggi e del pubblico.“Sei un meraviglioso garantista. Il mondo che sogno è un mondo senza carceri”.
Toni Servillo è Lui, Silvio Berlusconi. Lo è immensamente. Nelle movenze, nella cadenza, nel suo sorriso – a volta ebete – nelle sue battute. Lo è nella sua stravaganza, nel suo deliberato modo di essere, nel suo agire senza freni. L’ultima parte del film è tutta sua. Un filone apparentemente distaccato, come un film nel film, o meglio una commedia (quella del Cav.) che si inserisce in un contesto decisamente diverso. Servillo prende tutta la scena, lascia agli altri gli inutili bordi di una narrazione a tratti ambigua – a tratti frivola.“Sai cosa diceva il grande scienziato inglese Isacco Newton? Le apparenze ingannano solo i mediocri. Tu non sei un mediocre e quindi devi capire che non è così. Il nonno non ha pestato una cacca. Non gli è mai successo in tutta la vita e mai succederà. […] Cos’hai imparato oggi? – Hai imparato che una verità è il frutto del tono e della convinzione con la quale l’affermiamo.”
In questa massima c’è tutto il berlusconianismo. C’è l’essenza dell’intera pellicola. Non è un caso che nel primo trailer è apparsa la frase “Tutto vero. Tutto falso.” Insomma le contraddizioni hanno sempre fatto parte della storia politica e personale di Berlusconi e, nelle contraddizioni, Sorrentino ci sguazza. Non è dato sapersi (ed è questo ciò che stupisce) come ne esce la figura del leader di Forza Italia da questa pellicola. Se ridimensionato, alla luce della grande carica parodistica ed ironica affibbiatagli o, chissà, forse rafforzata secondo l’idea di chi lo considera sempre “come uno che si è fatto da solo, uno che fa ciò che vuole della sua vita“. L’ultimo personaggio che merita di essere analizzato è Veronica Lario, interpretata da Elena Sofia Ricci che, a nostro avviso, si supera con questo suo immedesimarsi nel (difficile) ruolo dell’ormai ex moglie di Berlusconi.“L’ho uccisa anni fa la gelosia. Non avrei potuto permettermi di essere gelosa stando con te. La mia dignità non devi toccarla. Non inventarti fantasiose bugie da far passare per verità, puoi incantare gli italiani ma non me che ti conosco da ventisei anni.”
Triste, mortificata – quasi richiusa in una prigione d’oro. Veronica Lario è un’altra piacevole sorpresa del film di Sorrentino. Pare essere l’unica a tener testa a B., l’unica che sembra conoscerlo davvero. L’unica che non sia lì per essere ammaliata anzi, pare voglia tenerlo solo lontano. Tenere distante il suo ego, la sua indomabile voluttà. Veronica pone“Silvio, ma non hai capito perché sono tornata? Sono tornata solo per dirti che chiudo il sipario della mia vita coniugale con te.”
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