18 Settembre 2020 - 10:55

Lukashenko condannato dal Parlamento europeo, la Lega si astiene

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Approvata a maggioranza una mozione che non riconosce le elezioni del 9 agosto di Lukanshenko e chiede sanzioni. Fa discutere l’astensione della Lega

A partire dal 5 novembre, data di scadenza del vecchio mandato di Alexander Lukashenko, il Parlamento europeo non lo riconoscerà più come presidente della Bielorussia. Il parlamento ritiene illegittime le contestate elezioni del 9 agosto scorso che lo avrebbero riconfermato al potere. E’ quanto prevede la mozione, approvata oggi a maggioranza a Bruxelles, di condanna della repressione dei manifestanti a Minsk: 574 sì, 37 no, 82 astensioni tra cui quelle degli eletti della Lega.

Oggi la Lega si è astenuta sulla Risoluzione del Parlamento Europeo che condanna quanto sta avvenendo in Bielorussia. Lukashenko reprime nella violenza le proteste dei cittadini che chiedono democrazia  – dice il capo delegazione del Pd all’Eurocamera Brando Benifei –  Ancora una volta Salvini si dimostra il miglior alleato dei peggiori dittatori. Dopo aver fornito appoggio a Orban, ora rifiuta di condannare il regime bielorusso per non scontentare Putin, voltando le spalle a chi chiede diritti e democrazia”.

Anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti condanna fortemente la decisione dei deputati delle Lega di astenersi al voto. “A Bruxelles la Lega si è astenuta sulla condanna a un dittatore. Che schifo” commenta così il segretario sul suo profilo Twitter.

Fa discutere anche la decisione dei parlamentari del Movimento 5 Stelle che si astiene su un’altra mozione che condanna l’avvelenamento di Alexej Nalvalny, che vede la Russia di Putin sotto accusa. “Per indagare bisogna collaborare con i russi”, dicono fonti parlamentari. Su Navalny la Lega ha votato no.