I parlamentari dei Cinque Stelle, dopo un assemblea congiunta dei gruppi, approvano il percorso di Fico e il dialogo PD-M5S
In un’assemblea congiunta tra i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle,
i parlamentari hanno approvato il dialogo con il Partito Democratico, intrapreso da Roberto Fico, presidente della Camera per il M5S. Luigi Di Maio ha spiegato ai gruppi le motivazioni che spingono i grillini a cercare un’intesa con il Partito Democratico, ricevendo il via libera dai parlamentari per il prosieguo della trattativa. Sembra quindi
oramai chiusa definitivamente l’ipotesi di alleanza con la Lega o con il centrodestra, su cui Salvini continua ad insistere e che invece Di Maio ha escluso espressamente ieri. L’unico interlocutore del M5S, quindi, è ora il PD. In quello che un parlamentare Cinque Stelle ha definito un “
bagno di realpolitik“, Di Maio ha esposto i punti che vorranno porre nel dibattito con i dem: dal reddito di cittadinanza a un abbassamento della pressione fiscale per i più deboli fino al miglioramento di alcuni aspetti del Jobs act. “
L’importante è capire che noi non diciamo via il Jobs act ma riduciamo la precarietà del lavoro così come il Pd non dovrà dire che tutto quanto fatto dal precedente governo andava bene“, riferiscono alcuni parlamentari. Sembrano, invece, molto più divisi i parlamentari del Partito Democratico. Se i renziani di stretta osservanza permangono fortemente contrari, si allarga il fronte governista. Con la direzione nazionale spostata al 3 maggio, si avvicinano tuttavia i tempi in cui i dirigenti dovranno prendere una posizione netta. Il rischio, infatti, è che i Cinque Stelle, con un ulteriore cambio di fronte, riaprano il fronte con la Lega e il centrodestra. Nel frattempo, forti dissonanze si registrano nella base di entrambi i partiti: un’eventuale intesa finale M5S-PD non nascerà quindi senza scontentare nessuno.